sabato 3 gennaio 2015

La sex (r)evolution di Angélique DeVil

Un sito web completamente rinnovato e una nuova community di "esteti" con un sofisticato concetto di piacere. Seconda fase del brand che ha fatto della sensualità assoluta la sua missione. E che punta adesso su un'idea più evoluta di erotismo. Fatto di emozioni ed esperienze che esulano dal semplice boudoir... 


Si può parlare di un nuovo erotismo? Di un approccio alla seduzione che non sia finalizzato semplicemente al "piacere della carne", ma rappresenti anche ispirazione etica ed estetica?
Sì può, se il punto di partenza si chiama Angélique DeVil, eroina virtuale, icona femminile di sensualità che trova espressione concreta nel modo in cui molte donne contemporanee concepiscono il piacere. Perché anni e anni di studi, esperimenti, libri, discussioni non sono riusciti a capire che quel tanto agognato Punto G non si trova in un angolo misterioso del nostro corpo, né giace - sopito - nei meandri del cervello. È, in realtà, un luogo intimo dell'anima, che non si lega esclusivamente alla sfera dei sensi, ma che proprio attraverso i sensi e le emozioni si rivela.

Portavoce di questa "ri-evoluzione" è Maria Letizia Festa Giordani, fondatrice nel 2008 del marchio Angélique DeVil, ideatrice (e autrice) del nuovo website del brand, esteta che si pone come mission quella di condurre gli utenti "alla ricerca dell'eros della propria anima".
«Avvicinarsi al mondo di Angélique DeVil significa sperimentare qualcosa diverso rispetto a ciò che i media ci propinano», spiega Festa Giordani. «Ci sono individui alla ricerca di qualcosa di più sofisticato, di un erotismo a 360 gradi, fatto di energia positiva, ricerca delle emozioni, evoluzione personale. Non "carne in mostra", ma spazio d'incontro intimo: l'uomo scopre la donna e la donna impara a capire meglio il linguaggio dell'uomo. Un erotismo evoluto che anche molti uomini ricercano al pari delle donne».

Cosa significa "erotismo evoluto"?
«Significa che non è strettamente legato all'atto sessuale o, più in generale, alla camera da letto. Un eros che si alimenta e cresce anche attraverso stimoli diversi, che hanno a che fare con la natura, l'arte, la scrittura, la musica...».

Nel manifesto di Angélique DeVil si parla proprio di un erotismo dell'anima più che del corpo. Come ci si arriva?
«Imparando a scoprire la propria "identità erotica". Per farlo occorre individuare ciò che si è, ciò che piace e seguirlo, senza correre dietro a modelli o diktat imposti dalla società. "Trova la tua trama" suggerisce appunto il primo step sul sito di Angélique DeVil. Un invito a lasciarsi andare per scoprire le proprie "trame erotiche" che spesso spiazza gli uomini, desiderosi di un tradizionale menu di navigazione a tendina, "altrimenti ci si perde"! Non colgono però il fatto che in questo sito, come nell'erotismo, è necessario "perdersi" per ritrovarsi. E per sperimentare un concetto di piacere più puro».

Ovvero?
«Il piacere è quando il tempo si ferma e tu ti dimentichi di te stesso. È quel momento di vita intensa e vera in cui si perdono i riferimenti, il controllo. E vivi e godi un'esperienza con tutto te stesso».

Il nuovo sito si contraddistingue anche per una particolare modalità d'accesso…
«In effetti, per entrare e iniziare l'esplorazione dei contenuti occorre scegliere e digitare una parola chiave che rappresenti il proprio concetto di erotismo. A seconda del termine che sarà inserito si genererà un preciso percorso di navigazione, che assocerà spunti, riflessioni, notizie e suggestioni in linea con quell'idea».

Quali sono le parole chiave con cui gli utenti accedono comunemente?
«La più diffusa è ovviamente "amore". Ma ve ne sono molte altre usate con frequenza per definire l'eros: scoperta, abbandono, brivido, emozioni, coinvolgimento, gioco. E altre legate ai sensi: olfatto, gusto, tatto… A sorpresa, compare spesso la parola "dedizione". Abbiamo però individuato anche un elenco di termini con cui non è consentito l'accesso al sito. Tra questi, è compresa la parola "sesso"».

Nella sezione speciale Trame Svelate si scoprono contenuti erotici particolari come poesie, racconti e opinioni. Chi li elabora?
«Sono prodotti da amici, scrittori, artisti, blogger e chiunque possa avere cose da raccontare. Nella sezione Trame d'autore, invece, sono presentati artisti che interpretano l'erotismo attraverso la loro creatività artistica».

A chi è rivolto questo nuovo progetto del brand?
«Agli esteti del Terzo Millennio. Anime libere che inseguono il concetto di bellezza e di pulizia dell'eros. Anche fuori dal boudoir».

In definitiva, chi è Angélique DeVil?
«Un'eroina che abita in ogni donna da sempre, in tutte le epoche. La sua personalità, il suo modo di vivere il piacere sono raccontati nella trama del sito. Pure gli uomini possono imparare a scoprirla, seguendo un percorso che li aiuterà a capire meglio loro stessi». 


(Pubblicato su Glamour.it, 2014)

Erika Lust: «Nei miei film, i (veri) sogni erotici delle donne»

Svedese, 37 anni, una laurea in Scienze Politiche con specializzazione sui diritti femminili. Regista, sceneggiatrice e produttrice di pluripremiati film per adulti, Erika Lust ha rivoluzionato l'industria del porno con la sua cinematografia d'avanguardia, incentrata sull'erotismo femminile. Il suo nuovo progetto XConfessions racconta le fantasie erotiche che donne di tutto il mondo le rivelano. L'obiettivo? Indagare la dimensione più autentica e attuale del piacere femminile 

 

Intrigante, sensuale, trasgressivo. Ultraesplicito, ovvio. Ma eccitante come piace alle donne. Vedere un film firmato Erika Lust è una hard experience che colpisce. Come solo un adult movie pensato da una donna per una donna può fare. Perché protagonista non è più la reificazione del corpo femminile, ma il suo piacere, la passionalità, i dettagli che fanno la differenza. E il gioco erotico che sa stimolare la mente.
Quello stesso piacere femminile portato in primo piano, senza pruderie né eufemismi, anche da Lars Von Tiers, che al Festival di Berlino ha presentato la versione integrale del primo capitolo del suo attesissimo Nynphomaniac. Un film definito già "porno d'autore" e che nel raffinato, acuto e lungimirante progetto del celebre regista danese è appunto una celebrazione non solo della sessualità femminile, ma anche della presa di potere delle donne.

Nata nel 1977 a Stoccolma, laureata in Scienze Politiche con specializzazione sui diritti femminili, Erika Lust (all'anagrafe Erika Hallqvist) vive e lavora da oltre un decennio a Barcellona, dove ha fondato la casa di videoproduzione Lust Film. Regista, sceneggiatrice e produttrice, Erika ha all'attivo quattro film erotici vincitori di premi, oltre a vari cortometraggi. Il suo nuovo progetto XCONFESSIONS, dedicato alle fantasie erotiche femminili, coniuga lo stile cinematografico all'avanguardia che la caratterizza con le storie di sesso raccontate da donne di tutto il mondo sul sito www.xconfessions.com, nell'intento di dar vita a un nuovo genere di film per adulti che possa meglio rappresentare il tipo di sessualità cui le donne aspirano.

In che senso possiamo parlare di un nuovo genere di porno?
«Credo che il mio primo progetto The Good Girl (2005) abbia mostrato al mondo che un altro tipo di porno è possibile. L'incredibile successo raccolto anche dagli altri film ha poi sfidato l'industria stessa a cambiare. I miei lavori esulano da qualunque altro genere di intrattenimento per adulti semplicemente perché non credo che si debba sacrificare la trama se il soggetto è il sesso. E non credo nemmeno che la gente non capisca la differenza. Siamo circondati da tecnologia avanzata sul fronte della cinematografia, eppure il porno è superato, vecchio, noioso perché negli ultimi quarant'anni non è cambiato affatto».

Quali sono gli aspetti fondamentali dei tuoi film erotici?
«Il primo e il più importante è il piacere femminile. La maggior parte delle donne  è in grado di riconoscere un orgasmo finto a un chilometro di distanza! E si chiede "perché quella ansima così se è assolutamente IMPOSSIBILE che in tale posizione si possa provare qualcosa"? Poi mi piace scegliere protagonisti che vivano il sesso con entusiasmo, che abbiamo un bell'aspetto ma che possano anche sembrare il vicino di casa oppure l'affascinante cameriere del proprio ristorante preferito. Li dirigo per avere il genere di erotismo che hanno in privato, nelle loro camere da letto: lento, appassionato, con effusioni e dirty talk, come più piace a loro.  E poi catturo quei piccoli momenti, accanto al sesso, che intrigano tanto: il modo in cui respirano o in cui lei lo guarda, il modo in cui lui le sussurra nell'orecchio, quel movimento che lei fa con la lingua... In secondo luogo, voglio cogliere qualcosa che è completamente dimenticato nel porno: la modernità . I film di oggi sono uguali a quelli di trent'anni fa, con recitazione orribile, personaggi cliché e trame debolissime. Come si può pensare che io mi identifichi con un'attrice che non solo non mi somiglia affatto, ma è pure vestita come una scolaretta e sta dando piacere a un uomo che si suppone essere il suo insegnante, per ottenere un buon voto? Queste storie terribili, queste finzioni e questi protagonisti sono anacronistici ed è il momento di proporre qualcosa di migliore, qualcosa che parli alle donne moderne.
Terzo: do grande importanza all'estetica. Probabilmente perché quando io stessa guardo un film sono molto esigente. Uso videocamere di altissima qualità (HD o Red), cerco location belle e moderne (non soltanto camere da letto), uso musica indie, scelgo un make-up realistico e abiti di tendenza per gli attori, uso i sex toys più nuovi e lingerie di design».

Il tuo nuovo progetto XConfessions appare innovativo, in questo senso...
«XCONFESSIONS è un'autentica personificazione del mio approccio nuovo, fresco. Unisce il mio stile cinematografico pionieristico con storie vere raccontate anonimamente sul sito www.xconfessions.com al fine di dar vita a contenuti erotici creati direttamente dal pubblico. Sto cercando di realizzare qualcosa che ispiri le persone e che non sia soltanto 5 minuti di materiale buono solo per l'autoerotismo».

Rispetto a dieci anni fa come stanno cambiando le fantasie femminili?
«È una bella domanda! Non sono certa di come le fantasie siano cambiate, ma posso dire che le donne ne parlano più apertamente. Credo che col passare del tempo abbiamo avuto maggiore possibilità di parlare di sesso e di quello che desideriamo, grazie ai forum on line, ai programmi radio e tv incentrati sull'eros, all'ampio fiorire di una nuova letteratura erotica e ovviamente del porno.
Per quanto riguarda invece ciò che le donne desiderano, se si guarda alla letteratura degli anni '60 e '70 (come Il mio Giardino Segreto di Nancy Friday), le fantasie femminili erano molto diverse, probabilmente  perché all'epoca era diverso ciò che veniva considerato "tabù". Per esempio, fantasie omosessuali e interraziali erano molto più popolari (e scioccanti a livello sociale) rispetto a oggi».

Come selezioni le fantasie erotiche per i tuoi film?
Da regista cerco sempre qualcosa di nuovo, un po' di fetish, qualche storia o fantasia incredibile che accenda la mia immaginazione. Devo comunque essere sempre in grado di vederla mentalmente tradotta in film. Un esempio è Sadistic Trainer, la storia di una ragazza che detesta la ginnastica e riesce ad affrontare le lezioni di educazione fisica fantasticando di legare l'insegnante e fare sesso con i compagni di classe.
Ovviamente, dato che il progetto è quello di fare film che rappresentino le fantasie vere della gente, ho anche preso spunto dai temi più popolari. Alcune delle fantasie più comuni che ho trovato sono sul tema del tradimento, del menage à trois, dell'essere legati o sui rapporti omosessuali. In questi casi, come con Hold me so tight it Hurts, ho cercato di trovare una confessione che colpisse la mia attenzione e che potesse rivelarsi eccitante per il pubblico».

Che cosa vogliono oggi le donne?
«Non credo che sarei mai capace di rispondere! E' vero, faccio e vendo film sul sesso e ho un progetto per portare alla luce storie e fantasie erotiche, ma non mi interessa fare delle considerazioni generali.  Dico sempre che il mio successo come regista dipende dal fatto che realizzo quel genere di film che mi piacerebbe vedere e questa filosofia non è cambiata nel tempo. Succede semplicemente che ciò che fa appello alla mia sessualità fa appello anche alla sessualità di altre donne, soprattutto a quelle che non hanno mai avuto interesse per il porno. Posso quindi dire ciò che io desidero, ciò che io voglio vedere nei miei film per adulti. E io voglio vedere attori attraenti, passione vera, "chimica". Voglio vedere quel genere di sesso che mi piacerebbe fare, non soltanto una lista di posizioni. Voglio vedere storie, personaggi, luoghi realistici, voglio vestiti, accessori e musiche alla moda e soprattutto, voglio vedere piacere autentico!». 


(Pubblicato su Glamour.it, 2014. Foto: Erika Lust by Alberto Gamazo)

Rocco Siffredi e gli errori delle coppie (non solo a letto)

Dagli amori effimeri dei tempi moderni al potenziale sessuale inespresso di ciascuno di noi, all'erotismo ludico "salvacoppia". A tu per tu con il celebre pornoattore, special guest della Durex Love Parade di Bologna, la città più passionale d'Italia secondo il concorso Loveville 2013 

Rocco Siffredi è un uomo ampiamente dotato. Di senso estetico (l'affascinante moglie Rozsa Tassi, in arte Rosa Caracciolo, è stata Miss Ungheria), senso della famiglia (è padre scrupoloso di due ragazzi di tredici e diciassette anni), senso degli affari (oltre a una sua casa di produzione di film hard, Rocco ha recentemente abbracciato il mondo del Food & Wine, creando il brand di una catena di ristoranti, i Rocco's World Café, e presentando un vino insieme all'amico abruzzese Jarno Trulli all'ultimo Vinitaly).
Ma la natura, con lui, è stata generosa anche sotto un altro aspetto: gli ha donato un grosso senso dell'ironia. E lo sfrutta, sapientemente, in ambito artistico nel nuovo programma tv di Sky dedicato all'erotismo di coppia. In "Ci pensa Rocco",  il celebre pornodivo incontra coppie che hanno bisogno di vivacizzare la vita intima e rinvigorire un eros un po' troppo assopito, dando loro dritte e soluzioni smart. Lo fa con un approccio che fa leva, appunto, sul sense of humor: «chi si aspetta qualcosa di strong resterà spiazzato!».
Capita poi che, fra una ripresa e l'altra, Rocco Siffredi partecipi a eventi particolari in veste di ospite d'onore.  Come nel caso della serata organizzata da Durex, a conclusione del concorso Loveville 2013, che ha eletto, fra quindici candidate, la città più passionale d'Italia, quella cioè dove più si fa l'amore. Rocco è infatti la guest star della Love Parade, la grande festa organizzata il 19 aprile nella discoteca Matis della città che si è aggiudicata il titolo: Bologna. Qui, nei due mesi di competizione, è stato registrato il maggior numero di vendite procapite (davanti a Firenze e Verona, rispettivamente seconda e terza classificata) di prodotti legati alla sfera sessuale, tra mass market e canale farmaceutico, per una spesa totale di 546 mila euro.

Bologna la buongustaia e ora anche la passionale…
«Non mi stupisce che sia risultata la città dove più si fa l'amore! I bolognesi sono gente che ama divertirsi. E sanno bene come si fa. La passionalità è un elemento fondamentale. Significa vivere con il massimo del coinvolgimento, fare le cose mettendoci il corpo e l'anima».
Eppure non sempre una passione travolgente dura nel tempo. Succede in certe relazioni...
«Molte coppie, oggi, sono come fuochi di paglia. Si incontrano, si sposano e, il più delle volte, si lasciano dopo un po'. Io e mia moglie siamo insieme da vent'anni ed è grazie a lei che ho capito molte cose. Per esempio, che è un errore cercare "l'anima gemella". È vero, nella vita può capitare di incontrare ragazze che ti attirano e con cui pensi di poterti divertire di più. Ma non puoi dimenticare, per questa ragione, la storia della tua vita».
Difficile mantenere sempre alta l'attrazione reciproca, come si fa?
«Ci sono tre ingredienti fondamentali, a mio avviso, per far durare un rapporto: in primo luogo la tolleranza, sentimento che le coppie giovani non sembrano conoscere. Segue la volontà di rinnovarsi, in continuazione. Noi siamo un po' come le piante: abbiamo bisogno di acqua e cure quotidiane. Non dobbiamo mai dare l'altra persona per scontata, nella nostra vita».
È in questo che, secondo te, sbagliano uomini e donne?
«Lo sbaglio consiste nel fatto che a volte "ci si rilassa" troppo. L'uomo perde la voglia di essere "figo", la donna dimentica di rendersi attraente, di giocare con la propria sensualità. Qui entra in gioco il terzo ingrediente: la creatività . In particolare nel sesso, è davvero importante giocare insieme, personalizzarsi, inventare e sperimentare con un approccio curioso».
Per esempio?
«La prima cosa da capire è che la vera sessualità viene spesso vissuta soltanto al 10%. È sul potenziale inespresso che si può lavorare. A una donna basta giocare con il make up: guardarsi truccata può già permetterle di trovare un elemento in più per abbandonare il vecchio modo di porsi e adottarne uno nuovo.  Anche gli accessori che esaltano la femminilità sono dei must: l'impianto make up e tacchi a spillo funziona sempre tantissimo».
E i sex toys?  Quanto possono aiutare l'erotismo di coppia?
«Possono essere interessanti soprattutto per le donne: il comparto destinato al piacere femminile, di fatto, è il più sviluppato. Personalmente ne vedo pochi. In genere mia moglie li usa soltanto quando io sono via per lavoro».
C'è anche chi, per piacere di più, ricorre alla chirurgia estetica nei punti "clou"…
«Mi è capitato molte volte di incontrare ragazze con il complesso del seno piccolo o ragazzi che si pongono il problema delle dimensioni, ripetendomi: "tu fai presto a dire che non sono importanti" (ehm… se vi state chiedendo quale sia la portata della "dimensione artistica" di Rocco Siffredi, la risposta è: 23 centimetri, ndr). Chi ricorre a questi interventi, in altre parole, ha bisogno di risolvere un suo problema e io non ho nulla in contrario con questa scelta, se ciò può servire a portare benessere, a vivere il proprio corpo in maniera più serena. Un seno al silicone può essere ugualmente interessante, anche se, personalmente, ritengo che non vi sia nulla di più bello di ciò che è totalmente naturale».
D'accordo, la sua "specialità" sarà anche il sesso anale. Ma Rocco Siffredi è decisamente un uomo avanti.

(Pubblicato su Style.it, 2013. Foto: Rocco Siffredi Official on Instagram)