Motociclista per passione, pr per professione, scrittrice di racconti “very hot” quasi per caso. Alessia Cattelan è l’autrice di #CERAUNAVOLTA, un nuovo ebook di favole ad alto tasso di sensualità. E darsi la buonanotte non sarà più la stessa (morigerata) cosa…
La cover dell'ebook su Amazon |
Terapeutiche e propedeutiche come solo certe favole possono essere. E quelle di Alessia Cattelan, detta “La Bionda”, pr di professione, amante dei motori, autrice di un blog e adesso scrittrice erotica, hanno un quid in più. Parlano di sesso, sensualità, sex appeal, fantasie, piacere, amicizia, giochi di coppia, relazioni complicate, amore. Sono favole per adulti contemporanei che vogliono vivere erotismo e sessualità non come un tabù, ma come un’opportunità di maturazione personale (del resto, cos’è l’eros se non la massima espressione della nostra natura umana?).
#CERAUNAVOLTA è un ebook cresciuto in Rete con il passaparola, autoprodotto e in vetrina su Amazon. «È stata una decisione del libro non mia. Io non avevo intenzione di scrivere un libro erotico», spiega l’autrice. Eppure nella “cornice” della storia c’è proprio La Bionda, impegnata a sollevare l'animo di Chiara, l'amica mollata sull'altare, e psicoanalizzare la sua stessa situazione di fidanzata annoiata, amante fallita e oggetto dei desideri di un uomo misterioso. Voce fuori dal coro è invece Alice, che ama barattare il sesso per ottenere ciò che vuole, ma nemmeno lei è immune all'Amore. Qui, si parla senza filtri di esperienze sessuali e cuori spezzati. E soprattutto si raccontano “favole della buona notte” che svelano, in modo ironico e senza troppe metafore, come attraverso il sesso si possano trovare soluzioni a lunghe notti insonni e, soprattutto, nuovi e intriganti modi per esprimere la propria femminilità.
Perché un libro erotico a base di...“favole”?
«La storia comincia durante un lungo viaggio Milano-San Remo in treno. Dovevo confidarmi con un’amica, trattare temi delicati che riguardavano la paura di aprirsi all’amore e al sesso. Non sapevo da dove cominciare e così ho pensato a una favola. Propedeutica, terapeutica. Per lei e per me. La nuova formula comunicativa tra noi funzionò tanto da ricevere la richiesta di altre storie, una per sera. Essendo una cultrice de Le mille e una notte ho intrapreso la strada di una moderna Sharasad. All’inizio con scritti light poi, come quando ti confidi con un’amica, il discorso si è fatto più caldo e ho deciso di provare a scrivere qualcosa di più forte. Le favole hanno iniziato a girare in rete con un passaparola fino ad arrivare tra le mani di uno scrittore professionista, che mi ha contattata dicendomi: “Scrivine altre, troveremo poi il modo di legarle insieme in un libro”. Ho raccolto la sua richiesta, quella di chi mi chiedeva di “leggere ancora” e sono andata avanti. Parola dopo parola, i personaggi hanno iniziato a far parte del mio quotidiano e ho dovuto continuare a scrivere per sapere come andava a finire… Insomma credo nelle favole!».
Qual è stato l'aspetto più complicato nella stesura?
«Prima di tutto confrontarmi con me stessa, le mie fantasie, quello che scrivevo. Faccio tutt’ora fatica a rileggere ciò che scrivo, arrossisco. La sera che è nata Alice (il mio alter
ego porno) ho dovuto dire 10 Ave Maria!
In secondo luogo, decidere che la voce narrante fosse un personaggio in cui molti avrebbero potuto identificare. Sapevo che avrei rischiato il fraintendimento dei bigotti, ma sono una che ci mette la faccia e anche un po' di malizia… Ho pensato “deve essere un narratore il più possibile reale e che la gente pensi quello che vuole, alla fine parlo della cosa più bella e naturale del mondo e se ci vedrà me avrò un ottimo curriculum”. L’ultimo è stato scriverle, perché ogni favola comporta un coinvolgimento fisico e psicologico molto forte. È come vivere ogni storia sulla propria pelle».
Dove è nata l’ispirazione per storia e personaggi?
«La maggior parte di loro è ispirato fisicamente a una persona (loro spesso lo ignorano). Ho bisogno di “vederli e innamorarmi”: non c’è premeditazione.
La storia di contorno nasce dalla mia vita: è tutto ambientato in luoghi reali. La parte erotica viene da sola: metto le mani sulla tastiera, entro in trance e scrivo. Credo sia il frutto di chili di chiacchierate con le amiche e con gli uomini in maniera diretta. Sono sempre stata molto curiosa e interessata a capire le diversità tra uomo e donna. Spesso la distanza nasce proprio dall’approccio con il corpo che nel tempo può tradursi in imbarazzanti silenzi, quando invece basterebbe parlarsi e chiedere “a te cosa piace?”».
#CERAUNAVOLTA è un ebook cresciuto in Rete con il passaparola, autoprodotto e in vetrina su Amazon. «È stata una decisione del libro non mia. Io non avevo intenzione di scrivere un libro erotico», spiega l’autrice. Eppure nella “cornice” della storia c’è proprio La Bionda, impegnata a sollevare l'animo di Chiara, l'amica mollata sull'altare, e psicoanalizzare la sua stessa situazione di fidanzata annoiata, amante fallita e oggetto dei desideri di un uomo misterioso. Voce fuori dal coro è invece Alice, che ama barattare il sesso per ottenere ciò che vuole, ma nemmeno lei è immune all'Amore. Qui, si parla senza filtri di esperienze sessuali e cuori spezzati. E soprattutto si raccontano “favole della buona notte” che svelano, in modo ironico e senza troppe metafore, come attraverso il sesso si possano trovare soluzioni a lunghe notti insonni e, soprattutto, nuovi e intriganti modi per esprimere la propria femminilità.
Perché un libro erotico a base di...“favole”?
«La storia comincia durante un lungo viaggio Milano-San Remo in treno. Dovevo confidarmi con un’amica, trattare temi delicati che riguardavano la paura di aprirsi all’amore e al sesso. Non sapevo da dove cominciare e così ho pensato a una favola. Propedeutica, terapeutica. Per lei e per me. La nuova formula comunicativa tra noi funzionò tanto da ricevere la richiesta di altre storie, una per sera. Essendo una cultrice de Le mille e una notte ho intrapreso la strada di una moderna Sharasad. All’inizio con scritti light poi, come quando ti confidi con un’amica, il discorso si è fatto più caldo e ho deciso di provare a scrivere qualcosa di più forte. Le favole hanno iniziato a girare in rete con un passaparola fino ad arrivare tra le mani di uno scrittore professionista, che mi ha contattata dicendomi: “Scrivine altre, troveremo poi il modo di legarle insieme in un libro”. Ho raccolto la sua richiesta, quella di chi mi chiedeva di “leggere ancora” e sono andata avanti. Parola dopo parola, i personaggi hanno iniziato a far parte del mio quotidiano e ho dovuto continuare a scrivere per sapere come andava a finire… Insomma credo nelle favole!».
Qual è stato l'aspetto più complicato nella stesura?
«Prima di tutto confrontarmi con me stessa, le mie fantasie, quello che scrivevo. Faccio tutt’ora fatica a rileggere ciò che scrivo, arrossisco. La sera che è nata Alice (il mio alter
ego porno) ho dovuto dire 10 Ave Maria!
In secondo luogo, decidere che la voce narrante fosse un personaggio in cui molti avrebbero potuto identificare. Sapevo che avrei rischiato il fraintendimento dei bigotti, ma sono una che ci mette la faccia e anche un po' di malizia… Ho pensato “deve essere un narratore il più possibile reale e che la gente pensi quello che vuole, alla fine parlo della cosa più bella e naturale del mondo e se ci vedrà me avrò un ottimo curriculum”. L’ultimo è stato scriverle, perché ogni favola comporta un coinvolgimento fisico e psicologico molto forte. È come vivere ogni storia sulla propria pelle».
Dove è nata l’ispirazione per storia e personaggi?
«La maggior parte di loro è ispirato fisicamente a una persona (loro spesso lo ignorano). Ho bisogno di “vederli e innamorarmi”: non c’è premeditazione.
La storia di contorno nasce dalla mia vita: è tutto ambientato in luoghi reali. La parte erotica viene da sola: metto le mani sulla tastiera, entro in trance e scrivo. Credo sia il frutto di chili di chiacchierate con le amiche e con gli uomini in maniera diretta. Sono sempre stata molto curiosa e interessata a capire le diversità tra uomo e donna. Spesso la distanza nasce proprio dall’approccio con il corpo che nel tempo può tradursi in imbarazzanti silenzi, quando invece basterebbe parlarsi e chiedere “a te cosa piace?”».
Lo stile linguistico è stata una scelta precisa?
«Precisissima. È scritto come parlo, come sono. Diretto, semplice e soprattutto senza troppi giri di parole. Quando si fa all’Amore si possono usare termini forti, che eccitano e allo stesso tempo sottolineano la forza e l’intesa di una relazione. Non volevo censura così ho utilizzato un frasario piuttosto colorito con lo scopo di eccitare e spronare le persone dal passare dalla teoria alla pratica.
Fondamentale l’ironia che nella scrittura erotica mostra come si possa essere hot con tutte le paure e incertezze del caso. Fare sul serio, senza prendersi sul serio è il preludio per giocare senza limiti. E con fantasia».
Nel testo ci sono anche insoliti riferimenti a marchi pubblicitari... Un nuovo trend?
«Sicuramente un trend, che fa parte della mia vita. C’è ciò che amo o uso, come i profumi. Per descrivere la realtà ho usato la realtà. C’ è anche molta musica, sempre quella che amo. Chi legge può ritrovare cose, luoghi, oggetti, abiti… entrare fisicamente nelle favole come uno dei protagonisti».
Qual è il tuo classico erotico preferito?
«Il Kamasutra, che poi è il libro dell’Amore. Per il resto non ho mai letto un libro erotico e per ora non ho intenzione di farlo. Ho paura che inquini il mio modo di scrivere».
Cosa rappresenta per te l’erotismo?
«L’espressione del sé. E’ un percorso difficilissimo e interiore. Spesso faticoso e doloroso perché impone di ascoltarsi, di mettersi a nudo. Allo stesso tempo, abbatte le barriere etiche, culturali e fisiche del nostro inconscio, si percorre la strada del Piacere e della Bellezza fatta di piccole sensazioni. Anche una fragola può essere erotica».
Pensi che oggi ci sia un approccio diverso e "nuovo" nei confronti della letteratura erotica?
«Credo ci siano più approcci. Da una parte è più sdoganata, c’è chi si sente meno intimorito dal soddisfare una curiosità e chi semplicemente cerca la conferma che le fantasie sessuali siano “un peccato capitale”, ma un fatto piuttosto comune».
Hai pubblicato il libro in ebook autonomamente: un vantaggio?
«Il vantaggio è essere libera da vincoli. Ho ricevuto proposte da diversi editori ma sono capitate in un periodo della mia vita in cui volevo essere l’unica proprietaria di me stessa. Volevo che ciò che ho scritto per passione non avesse catene. Amazon è stata la risposta. Certo mi piacerebbe vederlo stampato e vista la grande richiesta dagli amanti della carta a breve metterò l’opzione Stamp. Del resto i libri, il loro profumo, la consistenza sanno essere amanti indimenticabili!».
Il fatto di non potersi avvalere del circuito di promozione di una nota editrice è penalizzante?
«Essere appoggiati da una casa editrice è come affrontare un colloquio “presentati”. Chi deve recensirti si fida o è più invogliato a scrivere di te se una tal casa garantisce per te. Ma sono punti di vista. Per quanto mi riguarda, ho iniziato la promozione con un book trailer che stuzzicasse l’attenzione, condiviso sui miei social. Sono sempre a disposizione di chi ha domande. E credo appunto nelle favole e nel fatto che i sogni si realizzino. Uno fra tanti: che le persone usino il mio libro per fare l’Amore».
Stai già lavorando a qualcosa di nuovo?
«Mentre parliamo probabilmente ho trovato l’ispirazione…».