Stivali con tacchi a spillo e tute in pelle, location segrete di lusso e feste private. Dopo il successo della serie televisiva Dominatrix reloaded, la "dominatrice" per eccellenza della scena fetish inglese racconta in un libro le sue esperienze. E a noi rivela che...
Guru del feticismo
La sua specialità è la frusta. Con la quale umilia e punisce gli schiavi che hanno l’onore (e il piacere) di condividere con lei giochi erotici altamente trasgressivi. Princess Spider (la cui vera identità non sveliamo) è una delle Dominatrici più celebri della scena sadomaso inglese. L'apice del successo l'ha raggiunto con la serie ideata per Sky Tv dal titolo Dominatrix Reloaded, in cui dava consigli alle coppie che vogliono sperimentare il lato sensuale del BDSM, Bondage & Domination, Sadism & Masochism. Adesso, in Italia, esce il suo libro di memorie Esperienze di una Dominatrice (edizioni Tea). Le abbiamo chiesto di rivelarci qualche retroscena…
Giochi di potere
«Passione, potere e seduzione sono dentro ciascuno di noi. Il punto è saper aprire questa porta segreta… Io ho trovato la chiave d’accesso nel corso delle mie sperimentazioni erotiche e grazie alla voglia di esplorare le fantasie sessuali altrui. Adesso è come se avessi il potere invisibile di leggere nell’anima e nella mente delle persone».
Il piacere di Dominare
«La serenità che il ruolo di Dominatrice ha portato nella mia vita è inimmaginabile. Ho incontrato personaggi fantastici e umorismo e soddisfazione sono sempre stati all’ordine del giorno. Posso dire che la mia vita è cambiata in meglio: oggi vivo tutto con molta più passione. Mi sento più forte fisicamente e sono diventata anche più saggia, grazie ai viaggi per il mondo e alle amicizie personali nate in queste occasioni. Nella mia vita di Dominatrice, padrona e amante ho scoperto la mia vera natura sessuale e sensuale».
Identikit dello schiavo
«In realtà non esiste uno schiavo “tipo”, ma un’ampia varietà di individui che si avventurano nel BDSM o nei giochi fetish. Uomini, donne, trans… ho avuto a che fare con persone di tutti i generi, dalla donna single al grande manager. Il bello è proprio questo: ogni schiavo è diverso, ha un proprio menu di desideri. E che si tratti di novizi alla prima esperienza o veterani, io li adoro comunque».
Fetish per lui e per lei
«Con una schiava, il gioco si fa più sexy: si fatica di più per sviluppare la loro vulnerabilità. Gli uomini, invece, sono più fedeli e camminerebbero sul vetro con più facilità se lo chiedessi loro. In questi incontri non c’è contatto sessuale e tutto si gioca tra la mia “severità” e la loro capacità di ubbidire e guadagnarsi il sollievo. In genere, domino gli uomini in location simili a prigioni, le donne invece nei club, perché preferiscono “avere un pubblico” e protrarre il più possibile la loro sottomissione».
Dietro il successo, l’empatia
«La mia più grande abilità? Ascoltare e capire i clienti. Sforzarmi di accontentarne bisogni e fantasie. Attraverso i programmi radio e tv, poi, ho sempre cercato di raccontare il mio mondo alla gente comune, a coloro che non si sono mai avvicinati al BDSM, pur essendo curiosi di imparare o anche solo scoprire che cosa fa scattare i nostri interruttori del piacere. Credo che sia questo (unito all’esperienza) il segreto della mia celebrità».
Performance audaci
«Una volta un cliente mi ha chiesto di essere riempito di aghi su tutto il viso. Era una sua fantasia ricorrente e ha voluto metterla in pratica. Ma non ha resistito a lungo e io stessa mi dicevo che non avrei ripetuto quell’esperienza per niente al mondo. Morale: certe fantasie è meglio che restino solo nell’immaginario».
Sedotta da uno schiavo
«È successo così con il mio partner attuale. Twin (di cui parlo anche nel libro) adora i miei giochi di seduzione e, in generale, è molto orgoglioso delle mie idee, di ciò che scrivo, dei miei programmi alla radio e in tv. Dice che dovrei riposarmi di più e lavorare meno. Probabilmente ha ragione: dormo poco e mangio troppa cioccolata, ma quando mi concedo un momento di relax mi piace guardare film classici come Amarcord di Federico Fellini. E lasciarmi ispirare…».
(Pubblicato su Style.it, 2007)