Svedese, 37 anni, una laurea in Scienze Politiche con specializzazione sui diritti femminili. Regista, sceneggiatrice e produttrice di pluripremiati film per adulti, Erika Lust ha rivoluzionato l'industria del porno con la sua cinematografia d'avanguardia, incentrata sull'erotismo femminile. Il suo nuovo progetto XConfessions racconta le fantasie erotiche che donne di tutto il mondo le rivelano. L'obiettivo? Indagare la dimensione più autentica e attuale del piacere femminile
Intrigante, sensuale, trasgressivo. Ultraesplicito, ovvio. Ma eccitante come piace alle donne. Vedere un film firmato Erika Lust è una hard experience che colpisce. Come solo un adult movie pensato da una donna per una donna può fare. Perché protagonista non è più la reificazione del corpo femminile, ma il suo piacere, la passionalità, i dettagli che fanno la differenza. E il gioco erotico che sa stimolare la mente.
Quello stesso piacere femminile portato in primo piano, senza pruderie né eufemismi, anche da Lars Von Tiers, che al Festival di Berlino ha presentato la versione integrale del primo capitolo del suo attesissimo Nynphomaniac. Un film definito già "porno d'autore" e che nel raffinato, acuto e lungimirante progetto del celebre regista danese è appunto una celebrazione non solo della sessualità femminile, ma anche della presa di potere delle donne.
Nata nel 1977 a Stoccolma, laureata in Scienze Politiche con specializzazione sui diritti femminili, Erika Lust (all'anagrafe Erika Hallqvist) vive e lavora da oltre un decennio a Barcellona, dove ha fondato la casa di videoproduzione Lust Film. Regista, sceneggiatrice e produttrice, Erika ha all'attivo quattro film erotici vincitori di premi, oltre a vari cortometraggi. Il suo nuovo progetto XCONFESSIONS, dedicato alle fantasie erotiche femminili, coniuga lo stile cinematografico all'avanguardia che la caratterizza con le storie di sesso raccontate da donne di tutto il mondo sul sito www.xconfessions.com, nell'intento di dar vita a un nuovo genere di film per adulti che possa meglio rappresentare il tipo di sessualità cui le donne aspirano.
In che senso possiamo parlare di un nuovo genere di porno?
«Credo che il mio primo progetto The Good Girl (2005) abbia mostrato al mondo che un altro tipo di porno è possibile. L'incredibile successo raccolto anche dagli altri film ha poi sfidato l'industria stessa a cambiare. I miei lavori esulano da qualunque altro genere di intrattenimento per adulti semplicemente perché non credo che si debba sacrificare la trama se il soggetto è il sesso. E non credo nemmeno che la gente non capisca la differenza. Siamo circondati da tecnologia avanzata sul fronte della cinematografia, eppure il porno è superato, vecchio, noioso perché negli ultimi quarant'anni non è cambiato affatto».
Quali sono gli aspetti fondamentali dei tuoi film erotici?
«Il primo e il più importante è il piacere femminile. La maggior parte delle donne è in grado di riconoscere un orgasmo finto a un chilometro di distanza! E si chiede "perché quella ansima così se è assolutamente IMPOSSIBILE che in tale posizione si possa provare qualcosa"? Poi mi piace scegliere protagonisti che vivano il sesso con entusiasmo, che abbiamo un bell'aspetto ma che possano anche sembrare il vicino di casa oppure l'affascinante cameriere del proprio ristorante preferito. Li dirigo per avere il genere di erotismo che hanno in privato, nelle loro camere da letto: lento, appassionato, con effusioni e dirty talk, come più piace a loro. E poi catturo quei piccoli momenti, accanto al sesso, che intrigano tanto: il modo in cui respirano o in cui lei lo guarda, il modo in cui lui le sussurra nell'orecchio, quel movimento che lei fa con la lingua... In secondo luogo, voglio cogliere qualcosa che è completamente dimenticato nel porno: la modernità . I film di oggi sono uguali a quelli di trent'anni fa, con recitazione orribile, personaggi cliché e trame debolissime. Come si può pensare che io mi identifichi con un'attrice che non solo non mi somiglia affatto, ma è pure vestita come una scolaretta e sta dando piacere a un uomo che si suppone essere il suo insegnante, per ottenere un buon voto? Queste storie terribili, queste finzioni e questi protagonisti sono anacronistici ed è il momento di proporre qualcosa di migliore, qualcosa che parli alle donne moderne.
Terzo: do grande importanza all'estetica. Probabilmente perché quando io stessa guardo un film sono molto esigente. Uso videocamere di altissima qualità (HD o Red), cerco location belle e moderne (non soltanto camere da letto), uso musica indie, scelgo un make-up realistico e abiti di tendenza per gli attori, uso i sex toys più nuovi e lingerie di design».
Il tuo nuovo progetto XConfessions appare innovativo, in questo senso...
«XCONFESSIONS è un'autentica personificazione del mio approccio nuovo, fresco. Unisce il mio stile cinematografico pionieristico con storie vere raccontate anonimamente sul sito www.xconfessions.com al fine di dar vita a contenuti erotici creati direttamente dal pubblico. Sto cercando di realizzare qualcosa che ispiri le persone e che non sia soltanto 5 minuti di materiale buono solo per l'autoerotismo».
Rispetto a dieci anni fa come stanno cambiando le fantasie femminili?
«È una bella domanda! Non sono certa di come le fantasie siano cambiate, ma posso dire che le donne ne parlano più apertamente. Credo che col passare del tempo abbiamo avuto maggiore possibilità di parlare di sesso e di quello che desideriamo, grazie ai forum on line, ai programmi radio e tv incentrati sull'eros, all'ampio fiorire di una nuova letteratura erotica e ovviamente del porno.
Per quanto riguarda invece ciò che le donne desiderano, se si guarda alla letteratura degli anni '60 e '70 (come Il mio Giardino Segreto di Nancy Friday), le fantasie femminili erano molto diverse, probabilmente perché all'epoca era diverso ciò che veniva considerato "tabù". Per esempio, fantasie omosessuali e interraziali erano molto più popolari (e scioccanti a livello sociale) rispetto a oggi».
Come selezioni le fantasie erotiche per i tuoi film?
Da regista cerco sempre qualcosa di nuovo, un po' di fetish, qualche storia o fantasia incredibile che accenda la mia immaginazione. Devo comunque essere sempre in grado di vederla mentalmente tradotta in film. Un esempio è Sadistic Trainer, la storia di una ragazza che detesta la ginnastica e riesce ad affrontare le lezioni di educazione fisica fantasticando di legare l'insegnante e fare sesso con i compagni di classe.
Ovviamente, dato che il progetto è quello di fare film che rappresentino le fantasie vere della gente, ho anche preso spunto dai temi più popolari. Alcune delle fantasie più comuni che ho trovato sono sul tema del tradimento, del menage à trois, dell'essere legati o sui rapporti omosessuali. In questi casi, come con Hold me so tight it Hurts, ho cercato di trovare una confessione che colpisse la mia attenzione e che potesse rivelarsi eccitante per il pubblico».
Che cosa vogliono oggi le donne?
«Non credo che sarei mai capace di rispondere! E' vero, faccio e vendo film sul sesso e ho un progetto per portare alla luce storie e fantasie erotiche, ma non mi interessa fare delle considerazioni generali. Dico sempre che il mio successo come regista dipende dal fatto che realizzo quel genere di film che mi piacerebbe vedere e questa filosofia non è cambiata nel tempo. Succede semplicemente che ciò che fa appello alla mia sessualità fa appello anche alla sessualità di altre donne, soprattutto a quelle che non hanno mai avuto interesse per il porno. Posso quindi dire ciò che io desidero, ciò che io voglio vedere nei miei film per adulti. E io voglio vedere attori attraenti, passione vera, "chimica". Voglio vedere quel genere di sesso che mi piacerebbe fare, non soltanto una lista di posizioni. Voglio vedere storie, personaggi, luoghi realistici, voglio vestiti, accessori e musiche alla moda e soprattutto, voglio vedere piacere autentico!».
(Pubblicato su Glamour.it, 2014. Foto: Erika Lust by Alberto Gamazo)
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