mercoledì 28 gennaio 2015

Quando il porno è un'arte (divina)

Si chiama Pornsaints la web community con “un approccio artistico al porno, un approccio pornografico all’arte, un approccio pornoartistico alla religione”. Un collettivo di pittori, digital artist, video maker che lavorano insieme ad attrici del cinema hard con un obiettivo comune: esplorare uno degli aspetti più invasivi della società contemporanea. Con un risvolto artistico-spirituale che invita a riflettere…

 

Tutto può essere oggetto d’arte. Indipendentemente da ciò che rappresenta nella quotidianità, nel preciso momento in cui si sceglie di farne “qualcosa di artistico”, un soggetto, un’idea, una condizione smette di essere ciò che è per diventare qualcosa di diverso: aspirazione, ispirazione, messaggio.
Non può esservi giudizio e ben che meno pregiudizio nell’arte: entrare in questo “spazio”, dove regna libertà di pensiero, significa varcare la soglia di un’altra dimensione. Qui, a dettare i parametri sono gli input che derivano dai cinque sensi. Più uno: l’immaginazione.

Marie McCray by Francesco D'Isa
Nel suo piccolo saggio Lo spirituale nell’arte, già Wassily Kandisnky spiegava che «L’artista deve essere cieco alle forme “note” o “meno note”, sordo alle teorie e ai desideri della sua epoca. Deve fissare gli occhi sulla sua vita interiore, tendere l’orecchio alla necessità interiore».
Nella sua espressione più autentica, l’arte è quindi alimentata dalla realtà e dai suoi elementi, ma ne estrapola il potenziale inespresso, le contraddizioni, i misteri, le ricchezze. Diventa, in pratica, un detonatore di emozioni e percezioni che spingono oltre il pensiero. E c’è di più: nelle sue rappresentazioni più “alte”, l’arte si eleva a luogo di connessione tra l’umano e il divino, a trait d’union tra realtà e trascendenza.
Uscire allora dagli schemi del proprio tempo, liberarsi dalle convenzioni, diventare outsider capaci di leggere “fra le righe” della realtà.  E interpretarla, comunicarla attraverso un particolare linguaggio, uno stile personale.
Questo è Pornsaints (www.pornsaints.org), collettivo di artisti che coniuga espressione artistica e pornografia. Ne fanno parte personaggi di tutto il mondo che lavorano con le più diverse tecniche, dal video all’arte digitale, alla pittura a olio. Un gruppo che vive anche al di fuori del web, partecipando a mostre ed eventi worldwide - da Firenze a Berlino, da Londra a San Francisco - una web community che rappresenta il primo vero portale di porn-art. 

«La pornografia è uno degli aspetti più importanti e invasivi della società contemporanea, eppure nessuno ne parla, se non all'interno di un monotono dibattito pro/contro. Solo di recente, per esempio, è nata una rivista di studi accademici sul tema. Una cosa così importante, l'arte non può certo ignorarla», evidenzia Francesco D’Isa, artista, scrittore, critico d’arte e fondatore del collettivo.
Kerry Louise by Glenn Arthur
Laureato in Filosofia a Firenze, pioniere in Italia nel campo dell’arte digitale, fondatore della rivista “Mostro”, D’Isa ha pubblicato vari romanzi (il più recente, da poco uscito, è Anna, storia di un palindromo, edito da Effequ) e per Pornsaints organizza mostre d’arte ed eventi in gallerie d’arte internazionali e festival erotici in tutto il mondo. L’idea di una web community che unisca artisti e porno star è stata sua.
«Anni fa, Gregorio Magini, scrittore (La famiglia di pietra, Round Robin 2010) e mio carissimo amico, mi disse qualcosa come “disegni sempre donne nude, perché non lavori con le porno star?”. Da lì il passo alla fondazione di Pornsaints (www.pornsaints.org) è stato relativamente breve. Come prima cosa scrissi un saggio/divertissement sul tema “pornografia e trascendenza”, che vi invito a leggere se davvero siete interessati a sapere cosa hanno in comune le due cose. L’idea di Pornsaints è piaciuta molto, ci ho lavorato sopra ed ho esteso il progetto ad altri artisti. Oggi il gruppo riscuote un buon successo internazionale, abbiamo esposto in Europa ed USA sia in gallerie d’arte che nell’ambito di festival pornografici», racconta il fondatore.

Muse ispiratrici degli artisti del collettivo sono proprio le star del porno. «Ad ogni artista ne viene affidata una e poi lavorano "assieme"».
Gli artisti, invece «sono stati coinvolti direttamente attraverso mie ricerche e conoscenze nel mondo dell'arte contemporanea.  Molti di loro sono anche diventati amici delle porno star ritratte e questo mi ha fatto molto piacere. Uno di loro è anche un porno attore lui stesso, e ha ritratto la sua ragazza».
Tra gli estimatori del progetto vi sono artisti, attori porno, e chiunque non abbia pregiudizi concettuali. Eppure questo genere di espressione artistica non sempre è stata accolta positivamente. «In certi casi, è stata oggetto di censura o condanna da parte di vari elementi più tradizionalisti e conservatori».  
Ariel X by B-9
Facendo leva su un forte dualismo tra corpo e spirito, sacro e profano, carnalità e trascendenza, alla base della fondazione di Pornsaints c’è infatti un concept particolarmente audace: quello della possibilità di “santificazione” attraverso le porno-performance.
«È una mia estremizzazione e semplificazione concettuale, ma sì», precisa D’Isa. «Cito dal breve saggio: Anche la pornosanta abita la casa dei santi, ma vi è giunta percorrendo una via diversa ed è entrata bussando ad un' altra porta. Se il santo, in un certo senso, ha raggiunto l'assoluto arrampicandosi su Dio (qualunque Dio), la pornosanta ha raggiunto l' assoluto scavalcando l'uomo. La sua strada non passa attraverso la rinuncia al mondo dell' uomo in favore del divino, ma attraverso la massima e contemporanea partecipazione a caratteri opposti del mondo umano. Abbiamo visto come una pornostar faccia del sesso e delle sue infinite varianti una professione, trasformando una pulsione generale dell' uomo in un mestiere. Essa cede a tal punto alla propria umanità (in questo caso al desiderio sessuale) da poterla trattare con distacco; da qui la sintesi di opposti di cui è rappresentazione vivente. Un attore recita vari caratteri dell'essere umano senza mai esserli realmente. In questo consiste la sua catarsi, nell'essere e non essere contemporaneamente un avaro, un assassino, un innamorato ecc., un porno attore non recita la parte di uno o più individui, ma di chiunque. Recitando il sesso, egli recita l' uomo nei sui istinti più primordiali e generici; laddove l' attore si spoglia delle proprie determinazioni sociali e personali per indossarne altre - liberandosi, l'attore hard si spoglia delle proprie determinazioni umane per indossare determinazioni umane in generale. Interpretando chiunque, si libera da chiunque». 

January Seraph by Joshua Burbank

Il  collettivo organizza e partecipa anche a eventi e show internazionali, ma nonostante la curiosità che probabilmente vi ha suscitato non li vedrete prossimamente e dovrete accontentarvi di dare una sbirciatina al sito. «Al momento sono troppo impegnato su altri fronti e non ho in programma nuove mostre», precisa D'Isa. «Sto ultimando un nuovo romanzo. E sarà proprio sul tema della pornografia».


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