mercoledì 29 aprile 2015

LELO, eros di coppia al Festival di Cannes

Beyond The Wave, il cortometraggio prodotto dal brand svedese di sex toys deluxe, sarà presentato alla 68esima edizione del Festival del Cinema di Cannes. Senza mostrare sex toys o accessori per la vita intima, il film diretto da Goran Gajić affronta l’evoluzione del rapporto e delle interazioni di coppia. Con nuove, spesso ambigue, dinamiche di comunicazione


Casper Van Dien e Zhu Wei Linge in Beyond The Wave
La sex (r)evolution di LELO è iniziata. Dopo il lancio dell’edizione italiana di Volonté, il blog dedicato al piacere e alla sessualità, aperto anche a contributi erotici di arte e scrittura creativa, l’azienda svedese di sex toys e lingerie deluxe si spinge "oltre", schiaccia l’acceleratore sulla nuova via intrapresa - parlare di erotismo, educazione sessuale e benessere di coppia attraverso una comunicazione non convenzionale -  e si prepara al debutto alla 68esima edizione del Festival del Cinema di Cannes, in programma dal 13 al 24 maggio, con il primo cortometraggio autoprodotto.

Come saranno le interazioni uomo-donna nel futuro? In che modo sarà impostata la relazione? Quale ruolo avrà la sessualità? Diretto dal regista serbo Goran Gajić e interpretato da Casper Van Dien, con la partecipazione di Emilie Ohana e della debuttante Zhu Wei Linge, Beyond the Wave (www.BeyondTheWaveMovie.com) narra una storia appassionante, ispirata al valore dei sentimenti e del rapporto tra i due sessi, che indaga l’evoluzione delle relazioni di coppia.

Casper Van Dien e Zhu Wei Linge in Beyond The Wave
Pur essendo la prima volta in assoluto che un film viene prodotto da un’azienda di oggetti per il piacere, nessuno dei sex toys o dei raffinati accessori per la vita intima creati da LELO è però mostrato nella pellicola. «Ogni giorno vediamo il mondo diventare più individualistico e frammentato. Questo film è un’operazione creativa pensata per realizzare quello che LELO sa fare meglio: avvicinare le persone. È questo il cuore del progetto e di quello che facciamo e il risultato va ben al di là di quello che ci si aspetterebbe da un brand  come il nostro, dedicato al piacere», spiega Steve Thomson, a capo del marketing di LELO. «Beyond the Wave si rivolge alle coppie, spingendole ad avvicinarsi. Siamo onorati di essere stati selezionati dal Festival di Cannes, un palcoscenico perfetto per condividere ad ampio respiro un messaggio sempre più importante, come questo».

Casper Van Dien e Zhu Wei Linge in Beyond The Wave
La trama si concentra sulle modalità di interazione fra l’uomo e la donna, su come in un futuro prossimo (non auspicabile) sono cambiate e su come è possibile reimpostarle.  Una riflessione focalizzata sulla diversità dei punti di vista, l’amore e la solitudine, temi centrali nell’esperienza umana. Il  film racconta la relazione di un uomo con due donne, interazione che non sempre è come appare. Esplora l’importanza della comunicazione in un’epoca di crescente isolamento: è una metafora e al tempo stesso un monito.

«Credo che molte persone si sentano oggi sole e distaccate anche se vivono una relazione di coppia», evidenzia Casper Van Dien, protagonista del film. «Beyond the Wave mostra l’importanza di non fare affidamento solo su se stessi, di non limitarsi a comunicare o a trascorrere del tempo con l’altro, ma di cercare di comprenderne davvero il punto di vista. Molti scontri potrebbero essere evitati se solo ci fermassimo un attimo e ci calassimo nei panni del nostro partner».

Beyond the Wave sarà proiettato nell’ambito del Short Film Corner, la sezione del Festival dedicata ai cortometraggi. E cambierà la prospettiva.

venerdì 17 aprile 2015

Le parole che svelano l’eros

Lo stile grafico può rivelare tendenze e peculiarità dei nostri comportamenti sessuali. Lo evidenzia Lidia Fogarolo, autrice del saggio Grafologia e Sessualità, in cui ha preso in esame la scrittura di personaggi celebri come Pablo Picasso e Renato Guttuso, Emily Dickinson e Anaïs Nin, Napoleone Bonaparte e J.F. Kennedy, incluso il padre della psicanalisi Sigmund Freud. Tracciandone un inedito profilo erotico

Grafologia e Sessualità di Lidia Fogarolo.
Graphe.it Edizioni (19,50 euro)
Sesso e sentimento, slanci passionali e affettività languida, insoddisfazione e tendenza al masochismo. Nei segni della grafologia si celano aspetti a volte inconsapevoli del nostro approccio all’eros. Li ha indagati Lidia Fogarolo, psicologa e grafologa, autrice del saggio Grafologia e sessualità. Un'analisi psicologica, sociale e culturale del comportamento sessuale, interessante studio, edito da Graphe.it edizioni (19,50 euro), in cui l’autrice propone un'analisi psicologica, sociale e culturale estremamente chiara e lucida del comportamento sessuale, usando i segni della grafologia morettiana (ideata da Girolamo Moretti nei primi anni del '900) e avvalendosi di scritture di personalità famose come Adolf Hitler, Pablo Picasso, J.F. Kennedy, Emily Dickinson. Distinguendo lo slancio passionale, il libro mette anche in evidenza come oggi la razza umana si stia “spiritualizzando”,sottolineando come le personalità, contrapponendosi in maniera distinta dal passato, si dimostrino meno aggressive e più sensibili, anche nella sfera affettiva.
«Il teorico cui faccio riferimento, che è il grafologo italiano Girolamo Moretti, mi ha sempre affascinato per la sua capacità di mettere in campo delle distinzioni molto raffinate, anche per quanto riguarda la sessualità», sottolinea la psicologa. «Ad esempio, mi piace la sua descrizione della sessualità del segno Slanciata, che rientra nella passionalità di chi “arriva al colmo dell’espressione fin dall’inizio”, come Napoleone Bonaparte; o dell’intenerimento erotico legato al segno Aperture a capo delle O e delle A, che caratterizzava, invece, il pittore Renato Guttuso. Trovo molto importante anche la sua comprensione della “cessione senza spinta passionale, né soddisfazione”, che è una problematica più che altro femminile, quando la donna si arrende a un desiderio che non è il suo solo perché non ha la forza di dire no».

Qual è stato l’aspetto più complesso nella realizzazione di questo studio?
«La sessualità è di per sé un tema estremamente complesso, e l’approccio grafologico deve riuscire a tenerne conto, altrimenti non riesce a cogliere la potenza della spinta generata dall’attrazione. Lo scrittore Stendhal, per esempio, aveva una scrittura caratterizzata dal segno Pendente molto sopra la media, indice di una particolare forma di affettività languida. Questo faceva sì che l’artista - proprio perché sentiva la potenza del suo desiderio - fosse attratto proprio dalle donne che gli si negavano, perché attivavano in lui la sfida alla conquista. Ed è quello che succede anche nel suo più famoso romanzo, Il rosso e il nero: il protagonista, Giuliano Sorel, si mette in testa di conquistare due donne per lui assolutamente inaccessibili, riuscendo non solo a sedurle ma anche a farle innamorare follemente di lui».

Quale caratteristica della sessualità, in particolare, può emergere attraverso la grafologia?
«Sono davvero molte perché la sessualità, anche se può diventare ripetitiva e monotona, nella sua essenza rappresenta l’unione di due principi creativi, il maschile e il femminile, e quindi contiene sempre degli elementi dirompenti. Per questo in ogni epoca c’è una difficoltà a contenere questa energia. Inoltre, attraverso l’analisi grafologica è possibile capire se questa dimensione è correlata ad altri aspetti della personalità – in primis l’affettività – o viaggia da sola perché l’individuo è “scisso”, vale a dire ha perso la capacità di far dialogare i diversi aspetti del suo essere. Diciamo che di solito, nella gioventù, la spinta parte da una sensazione unitaria, data dal “mi piace”. Ovviamente, la complessità degli esseri umani fa sì che questo “mi piace” possa scindersi in varie sottocategorie: mi piace fisicamente ma intellettualmente mi sembra un idiota. Oppure la scissione si può manifestare anche come impossibilità di unire al proprio interno la dimensione affettiva con quella fisica, tanto per fare due esempi classici».

Ci sono differenze sostanziali tra grafia femminile e maschile?
«Parlando di sessualità, ci sono le differenze date dalla dominanza ormonale. La dominanza degli estrogeni si vede nelle scritture femminili, caratterizzate da una maggiore competenza nelle relazioni; una dominanza del testosterone rivela un maggiore interesse nelle attività di individuazione e di differenziazione dell’Io. Si tratta di diversità che sono in grado di innescare una fortissima componente di attrazione sessuale, in quanto l’uomo si nutre delle capacità del femminile di creare connessione, e la donna resta affascinata dalla capacità dell’uomo di sviluppare la sua unicità».

Qualche esempio di analisi emblematica su personaggi storici femminili?
«Al di là di quello che una persona può raccontare di se stessa e della sua liberazione sessuale, la scrittura ha una sua evidenza che permette di andare un po’ più a fondo. Ad esempio, per alcune donne – come la scrittrice Anaïs Nin – la sperimentazione sessuale ha comportato una netta separazione tra l’attività esteriore e la sua interiorità, molto protetta e praticamente inaccessibile. In questo modo alcune figure femminili hanno potuto sperimentare e osservare molto; ma non è quello che cercano le donne adesso: non questa scissione tra il cuore, inaccessibile, e la mente che osserva il corpo».

In che senso "la razza umana si sta spiritualizzando" e come questo assunto si riflette anche nella sessualità?
«Oggi le scritture sono meno angolose e meno marcate rispetto al passato, al punto che solo guardando una scrittura possiamo capire a quale epoca storica è riferibile. Le scritture molto angolose esprimono aggressività e quelle marcate forza di imposizione e di dominio sulla materia. Si tratta di qualità che non solo non sono più necessarie con questa intensità, ma addirittura risultano socialmente inaccettabili. Ad esempio, nel lavoro viene richiesta la capacità di fare squadra, perché non è l’individuo che deve vincere, ma il gruppo di appartenenza. Queste diverse esigenze si riflettono anche nella sessualità: la maggior parte degli uomini non vuole “violentare” le donne, ma scoprire tutti i modi per favorire la loro partecipazione fisica, come è facilmente comprensibile avvicinandosi a un’edicola e osservando i titoli delle riviste dedicate a “lui”».

Quali sono i segni facilmente distinguibili nelle personalità passionali oppure represse o masochiste?
«La passione implica grande scorrimento delle diverse parti che compongono l‘essere umano: quindi capacità di vedere le differenze (perché solo da qui può accendersi la scintilla della passione) e accettare la sfida data dall’incontro. Nella passione l’essere umano è uno, sul piano fisico, mentale e affettivo, perché risponde a una sola spinta: mi piace e perciò la/lo voglio! La scrittura, quindi, risponde a questo requisito, dato da scorrimento veloce e da coesione grafica.
La repressione, invece, implica un enorme impiego di energie nella direzione contraria: contenere il movimento spontaneo, tramite diverse strategie, quali la frammentazione, l’eccesso di critica mentale, l’eccesso di attrito per rallentare tutto ciò che può essere paragonabile a un movimento fluido.
La personalità masochista, infine, è legata al segno Pendente, che esprime il bisogno di sottomissione all’essere amato: questo come tratto di personalità. Il masochismo, però, è un fenomeno molto più complesso, non legato solo a un atteggiamento abituale, ma anche a un bisogno delle personalità abituate a esercitare controllo e potere, in posizioni di alta responsabilità: in questo caso, per trovare sollievo da questo eccesso di autocontrollo, la personalità può autorizzarsi singoli momenti di inversione dei ruoli, passando da dominante (che è la reale caratteristica di personalità) a dominato (che è un sollievo temporaneo)».

Qual è stata la grafia celebre che più l'ha sorpresa per l'analisi che ne è derivata?
«Direi che il mio preferito resta sempre Sigmund Freud: la sua scrittura contraddice l’immagine classica del fondatore della psicoanalisi che ascolta in silenzio il paziente steso sul lettino, seduto alle sue spalle per non interferire in alcun modo con il flusso libero delle immagini e dei ricordi provenienti dall’inconscio del soggetto in analisi. In realtà, tutta la scrittura suggerisce invece l’immagine della ricerca di un contatto personale diretto, originato da un forte bisogno di stabilire relazioni affettive (Pendente) attraverso la ricerca continua di provocazioni (Acuta) per suscitare la risposta dell’altro, sia esso un paziente, un collega o un nemico. Perciò per lui era già un’impresa semplicemente tacere e lasciar parlare l’altro».

È possibile tracciare delle caratteristiche sessuali di chi adotta una scrittura "Pendente" o una scrittura "Gettata via"?
«La scrittura molto Gettata via implica poca disposizione alla selezione: quindi vanno bene un po’ tutti; e l’altro lo capisce. Inoltre, proprio per quel senso di trascuratezza che suggerisce il nome dato al segno, manca la disposizione all’erotismo, che ovviamente richiede del tempo. Mentre Pendente deve sentire la simpatia: e solo a quel punto scatta l’attrazione; quindi in questo caso c’è una maggiore attenzione all’unicità del partner».

In un'epoca come quella attuale dove la scrittura è affidata principalmente ai dispositivi elettronici, come si è trasformata la grafia? E quanto può essere ancora considerata attendibile sotto il profilo dell'analisi?
«Teniamo presente che la grafologia è nata nell’Ottocento, vale a dire in un’epoca in cui venivano rigidamente imposte delle regole calligrafiche cui tutti dovevano aderire. E nonostante questo, le scritture evidenziano una straordinaria varietà di segni. Questa è la prova più significativa del fatto che nessuna costrizione può imprigionare l’individualità, o le differenze che ci caratterizzano e che creano la bellezza della razza umana.
Venendo alla nostra epoca, vedremo quello che succederà: possiamo solo stare a osservare se questo strumento sarà ancora ricco di elementi interpretativi o se le scritture diventeranno tutte uguali. Al momento, io vedo che le scritture sono ancora pienamente interpretabili».

 C'è una scrittura contemporanea che le sarebbe piaciuto analizzare?

«La regola di base che seguo è quella di evitare le scritture contemporanee, perché facilmente si può entrare in una forma di gossip, che non mi piace. Inoltre, i comportamenti che sono sotto i riflettori dei media a volte hanno poco a che fare con la personalità, quanto piuttosto con il contesto sociale».

Di cosa si occuperà nel suo prossimo libro?
«Sto lavorando a un argomento che trovo avvincente: l’intelligenza emotiva rapportata all’intelligenza razionale. In altri termini, affronto il tema della dualità mente-cuore, vista attraverso la grafologia, sviluppando la tesi che solo dall’intreccio di queste due dimensioni può nascere il processo creativo».

sabato 4 aprile 2015

Il glamorous Burlesque di Grace Hall

I suoi show sono un concentrato di fascino rétro, sensualità raffinata, talento artistico. Attrice, cantante, regista, produttrice, presentatrice, trainer e direttrice artistica di una scuola di formazione sul genere, è considerata La Regina Italiana del Burlesque. Dai prossimi giorni la vedremo esibirsi sui maggiori palcoscenici italiani, prima di partire per un tour internazionale. Con The Sexplorer fa il punto sui must have di questa professione

(This article includes an English translation below)

Photo: Tonino Semeraro
Più che spettacoli, le sue performance sono vere e proprie “glamour experience” . Raffinati show che catalizzano l’attenzione del pubblico immergendolo nelle magiche atmosfere del Cabaret e del Cinematografo degli anni ’40 e '50, tra costumi sfavillanti e corsetti, guêpière e paillettes, bijoux ed enormi ventagli.  Artista poliedrica, attrice, cantante, regista, produttrice e presentatrice (è stata madrina e conduttrice del Main stage del Summer Jamboree Festival  per ben due edizioni consecutive nel 2013 e nel 2014), dal 2009 – anno del suo debutto – si esibisce a livello internazionale partecipando ai più prestigiosi eventi, festival e teatri tra Europa, Canada e Stati Uniti.

I suoi punti di forza? Grazia e cultura, fascino e garbo, ma soprattutto una solida formazione nella recitazione, nel ballo, nel canto e nella musica che la rendono una delle poche protagoniste del Burlesque al mondo, in grado di proporre performance artistiche di altissimo livello e qualità.
Oltre a una lunga esperienza come attrice professionista (è conosciuta anche sulla scena teatrale, televisiva e cinematografica con il nome Emma Nitti) Grace Hall vanta prestigiose collaborazioni nazionali e internazionali con personaggi del calibro di Abel Ferrara, Gabriele Muccino, Gigi Proietti, Juliette Binoche, Paolo Virzì, Francesco Maria Dominedò.

La ragione di questa sua duplice vocazione artistica? «Da attrice si dipende da troppe dinamiche che non si possono controllare. Nel Burlesque sono io a inventare il mio mondo,  il mio spettacolo e a gestire la mia carriera a tutto tondo».

Photo: Bob Debris
Per dare risalto all’arte del Burlesque, Grace sta attualmente lavorando a un documentario con l’obiettivo di offrirne gli aspetti più brillanti e variegati, a dispetto di cliché e stereotipi. Con la scrittura dei Diari di Grace Hall (un progetto editoriale legato ai Diari di Casanova) dà spazio, invece, al mondo dell’arte connesso a quello dell’erotismo, per sensibilizzare al concetto di Seduzione come Arte e di Arte come forma di Seduzione.
Ma è soffermandosi sul suo ruolo di trainer e direttrice artistica della scuola di formazione Il Tempio del Burlesque che fa il punto sulle opportunità, le sfide e i capisaldi di questo genere artistico.

Che caratteristiche deve avere, sul palcoscenico, una Burlesque performer?
«Padronanza del corpo nello spazio scenico, energia e uno stile unico».

Si parla di "dialettica del Teasing". Cos'è esattamente?
«Quel filo rosso che dobbiamo instaurare con il nostro pubblico, coinvolgendolo, stuzzicandolo. E questa dialettica si può declinare in mille modi: nel provocare, ammiccare, sedurre, nel creare delle attese che si può scegliere se assecondare o deludere. È seduzione come l’intende Jean Braudrillard: "La seduzione non si basa sul desiderio o sull’attrazione: tutto questo è volgare meccanica e fisica carnale, nulla di interessante. Certo, il fascino della seduzione passa attraverso l’attrattiva del sesso. Ma propriamente, vi passa attraverso, la trascende. Per la seduzione infatti, il desiderio non è un fine, ma un’ipotetica posta in gioco. Anzi, più precisamente, la posta in gioco è provocare e deludere il desiderio, la cui unica verità è brillare e restare deluso"».

Cosa si impara nella scuola Il Tempio del Burlesque?

«Ad accettarsi, riconoscere il proprio potenziale e un linguaggio del corpo più consapevole».

Il Burlesque aiuta a sviluppare maggiore sensualità?
«Raggiungendo più padronanza in questo gioco leggero con la propria femminilità, si diventa più sicure di sé e quindi più “interessanti" agli occhi degli altri».

Aiuta anche nel privato a migliorare il proprio rapporto con l'altro sesso?
«Assolutamente sì: se impariamo ad accettare e amare noi stesse ci ameranno anche gli altri».
Photo: Nicola Berardi

Un corso speciale o esclusivo che la scuola propone?

«Sensibilizzazione del corpo con un suo risveglio graduale passando per esercizi di biomeccanica, yoga e metodo Strasberg. Un mix che ho costruito con anni di formazione passati nel teatro classico, tra Commedia dell'Arte, Living Theatre, e cimentandomi in danze sacre di Gurdjeff ed euritmia di Rudolf Steiner. Direi che tutto questo è davvero molto speciale ed unico».

Quanto durano i corsi e che prezzo hanno? «Propongo diverse formule… Si possono acquistare pacchetti di ore, lezioni private, corsi intensivi e poi c'è il corso annuale con appuntamento settimanale».

In Italia com’è cambiato (e cresciuto) negli anni l’interesse per questo genere?
«Sono finalmente nate o si sono rafforzate molte realtà che divulgano questo genere di intrattenimento di qualità e la gente sta finalmente comprendendo la vera essenza del Burlesque, con tutti i suoi colori e sfumature. C’è stato un periodo, qualche anno fa, in cui andava molto di moda e tutte si improvvisavano ballerine di Burlesque, senza nessuna  preparazione adeguata! Quello che si vedeva spesso sul palco rasentava il ridicolo e il grottesco (nella sua accezione peggiore!).Ora per fortuna, dopo una selezione naturale, nella nostra Penisola c’è una bella scena fatta da professioniste vere e preparate. Il Burlesque viene richiesto anche per eventi privati, di prestigio, per accompagnare cene di gala o eventi esclusivi. Io mi esibisco soprattutto in occasioni di questo genere, trascurando occasioni pubbliche se non sono più che valorizzanti».

Che differenze ci sono con il panorama internazionale?
«All'estero ho incontrato più complicità e voglia di collaborare e di sostenersi a vicenda. Ogni performer o produttore va a supportare gli eventi degli altri. Qui ci sono diversi schieramenti, o sei con uno o sei con l'altro. Oppure, come me, sei un cane sciolto e puoi dare un po’ fastidio».

Qual è l’aspetto più difficile di questo lavoro?
«È ricoprire tanti ruoli in uno: regista, coreografa, costumista, tecnico luci e suono, la cura del proprio management. E nel mio caso anche della scuola».


Locandina evento Teatro Orfeo di Taranto
Prossimi appuntamenti in programma?
«Il 12 Aprile sarò con le mie girls al Teatro L'Aura di Roma per il secondo appuntamento di Grace's Tricks Revue, spettacolo di debutto delle mie allieve che accompagnerò anch'io sul palco. Il 22 Aprile, invece, debutterò con il mio nuovo spettacolo Cabaret Burlesque - da me anche prodotto - al Teatro Orfeo di Taranto. Seguiranno spettacoli nei maggiori teatri di Italia, mentre a Giugno partirò per il mio tour americano».

Qual è il segreto di bellezza delle Burlesque performers?
«Fare questo lavoro!».

Quali sono i requisiti indispensabili se si sogna di interpretare il Burlesque?
«Background di palcoscenico, confidenza con il proprio corpo, molta disciplina, volontà e una vena imprenditoriale. Puoi essere la più brava in assoluto, ma se non hai testa per gestirti, meglio lasciare stare. È un mondo per donne intraprendenti che sanno prendere in mano la propria vita».



Grace Hall, glamorous Burlesque

Her shows are a mix of rétro charm, refined sensuality, artistic talent. Actress, singer, director, producer, presenter, trainer and artistic director of a training school, she is considered the Queen of italian Burlesque. The next few days we will see her performances in the best Italian theatres, before starting her international  tour. With The Sexplorer she has investigated all the must-have this profession requires


Rather than simple shows, her performances are real "glamorous experience". Deluxe shows that catalyze public's attention by plunging people in the magical atmosphere of the Cabaret and the Cinema of the '40s and '50s, among glittering costumes and corsets, guêpière and sequins, jewels and huge fans.
Versatile artist, actress, singer, director, producer and presenter (she has been godmother and host at the Main stage of the Summer Jamboree Festival for two editions, in 2013 and 2014), since the year of her debut (2009) she performs internationally, taking part to the most prestigious events, festivals and theaters in Europe, Canada and the United States.

Her strengths? Grace and culture, charm and glamour, but also a solid training in acting, dancing, singing and music that make her one of the few stars of Burlesque in the world able to offer artistic performances of the highest level and quality. In addition to a long experience as a professional actress (she is also known on theater, cinema and tv with the name of Emma Nitti) Grace Hall boasts prestigious national and international collaborations with celeb such as Abel Ferrara, Gabriele Muccino, Gigi Proietti, Juliette Binoche, Paolo Virzì, Francesco Maria Dominedò.

The reason for this twofold artistic vocation? «As an actress, everything depends on too many dynamics that you cannot control. In the Burlesque world it's up to you inventing your world,  your show and managing your career in the round».
To emphasize the art of Burlesque, Grace is currently working on a documentary with the aim to offer its most brilliant and varied views, in spite of clichés and stereotypes. With writing Grace Hall's Diaries (a publishing project linked to Casanova's Diaries) she gives space, instead, to the world of art connected to eroticism, to raise awareness about the concept of Seduction as Art and Art as a form of Seduction . But it is by focusing on her role of trainer and artistic director at the School of Education The Temple of Burlesque that she makes the point about the opportunities, challenges and milestones of this artistic genre.

What kind of skills should a Burlesque performer have on the stage?
«Mastery of the body on the stage, energy and a unique style».

What is the meaning of "dialectic of Teasing"?
«That thread that we establish with our audience, teasing and involving it. And this dialectic can be declined in many ways: seducing, winking, creating expectations that you can choose whether to satisfy or disappoint. It is a kind of seduction that Jean Braudrillard has described this way: "Seduction is not based on the attraction or desire: this is vulgar mechanical and physical act, nothing interesting. Sure, the charm of seduction goes through the attraction of sex. But properly, it goes through it, transcends it. For seduction in fact, the desire is not an end, but a hypothetical stakes. More precisely, what is at stake is the desire to provoke and disappoint, whose only truth is to shine and to be disappointed».

What is it possible to learn at the school The Temple of Burlesque?
«To accept oneself, recognize personal potential and make body language more aware».

Does Burlesque help to develop greater sensuality?
«Of course, it happens by reaching more mastery in this soft game with your femininity: you become more confident and therefore more  interesting "in the eyes of others”».

Is it right to say that Burlesque also helps to improve our relationship with the opposite sex?
«Yes, absolutely! If we learn to accept and love ourselves we can also love the others in a better way».

Is there a real special course offered by the school?
«Awareness of the body with its own gradual awakening through biomechanical exercises, yoga and Strasberg method. A mix that I built through years of training spent in classical theater, including Commedia dell'Arte, Living Theatre, and venturing into the sacred dances of Gurdjieff and the Rudolf Steiner's eurythmy. I would say that this course is really very special and unique».

How long do the courses last and what is their price?
«I suggest several formulas ... You can buy packages of hours, private lessons, intensive courses, and then there is the annual course with weekly appointments».

How the interest about this genre through the years has changed and raised in Italy?
«Many quality realities were born or have strengthened and people are finally realizing the true essence of
Burlesque, with all its colors and shades. There was a time, some years ago, during which this genre was very fashionable and many people improvised Burlesque dancing, without any adequate preparation! What we saw on stage was often ridiculous and grotesque! Now, after a natural selection, in Italy there is a beautiful scene made by real professional performers. The Burlesque is also required for private events or exclusive dinner parties. I perform especially on occasions of this kind, neglecting public occasions if they are not very special».


What are the differences between the italian and international scene?
«Abroad, I found more complicity and desire to collaborate and support each other. Each performer or producer goes to support the others' events. Here in Italy, instead, there are several groups: you can be with one or with the other. Otherwise, like me, you're a maverick and you can give a little "annoyance"».

What is the most difficult aspect of this work?
«Playing so many roles in one: director, choreographer, costume designer, lights and sound technician, manager. And, in my case, there is also the school!».

Upcoming events?

«On April the 12nd, I will be with my girls at the Teatro L'Aura in Rome for the second appointment with Grace's Tricks Revue, the debut show of my students that I will follow on stage. On April the 22nd, instead, I will debut with my new show Cabaret Burlesque - I am also the producer - at the Teatro Orpheo inTaranto. After that, there will be other shows in major italian theaters, while in June I will leave for an American tour».

Which is the Burlesque performers' beauty secret?
«Doing this work!».

What are the needed skills if you dream to interpret the Burlesque?
«Knowledge of the stage, confidence with your body, a lot of discipline, and will and an entrepreneurial streak .You could be the cleverest of all, but if you have no head for managing yourself, it's better to forget it. It's a world for enterprising women who know how to take hold of their lives».