mercoledì 25 febbraio 2015

Italians do it better? Ecco cosa dice la Storia Erotica d'Italia

Gli amori, scandali, la vita privata dei nostri avi. Una scrittrice entra nelle camere da letto del passato e fa il punto sui comportamenti sessuali che caratterizzano gli Italiani e che hanno influito sul corso della nostra storia. Fino a determinare la nascita di miti celebri come quello del “latin lover”

(this article includes an English translation below)


Storia Erotica D'Italia, Cinzia Giorgio
Chi ha sempre creduto che le grandi decisioni della storia fossero state prese a tavolino, da un ristretto gruppo di uomini, in una presunta stanza dei bottoni, dovrà ricredersi. Perché i destini di persone, città, a volte di intere nazioni, non sono sempre dipesi dalle scelte strategiche di grandi capi e condottieri, ma anche dai loro comportamenti sessuali, dall’influenza delle loro amanti, dalle decisioni scaturite nelle alcove più bollenti. E se le donne, per secoli, hanno socialmente subìto la loro condizione di inferiorità, nel corso della storia hanno anche saputo riscattarsi dall’ombra entrando nei letti delle personalità più illustri e fungendo in molti casi da best influencer, nel bene e nel male, sulle scelte epocali e sul corso degli eventi. Dietro un grande uomo, c’è spesso stata una grande amante. E l’Italia ne è la dimostrazione.

A raccontarlo, con acume e dovizia di particolari, è Cinzia Giorgio, Docente di Storia delle Donne e Storia dell’Arte, scrittrice e autrice del saggio Storia Erotica d’Italia (Newton Compton, 9,90 euro), un excursus storico sugli amori, gli scandali, il sesso, la vita privata dei nostri avi, che a partire dalla libertina Pompei, attraversa i fasti dell’impero romano, il medioevo boccaccesco, il Rinascimento e la lussuria dei Borgia, le imprese di Casanova, gli amori di Mussolini e D’Annunzio, giungendo fino alla cronaca dei nostri giorni, con il video shock che ha coinvolto Piero Marrazzo e gli eccessi di Silvio Berlusconi culminati nel Rubygate.
Un vero e proprio viaggio nei letti più caldi della storia d’Italia che testimonia anche la nascita di quell’amante latino, alla maniera di Casanova e di Rodolfo Valentino, per cui gli uomini italiani sono celebri in tutto il mondo. «Non esisteva in Italia di un saggio sulla nostra storia patria “tra le lenzuola”», evidenzia l’autrice. «C’erano diverse antologie di letteratura erotica ma mancava una storia generale che partisse dagli Etruschi e arrivasse fino ai giorni nostri».

Ma la storia d'Italia è più "erotica" e scandalosa rispetto ad altri Paesi?
«Non direi, siamo nella media. Anche se devo dire che gli uomini e le donne dei paesi mediterranei hanno una propensione più accentuata a farsi coinvolgere dalla vita privata. Non è sempre così, ovvio. Tutti ricordiamo lo scandalo “Profumo” in Inghilterra e l’impeachment di Clinton negli Stati Uniti. Devo dire che in Italia ho notato una certa continuità: dagli Etruschi al Rubygate sembra che nel nostro Paese alcune tradizioni private siano rimaste immutate nonostante il passare dei secoli».

Qual è stato l'argomento più difficile da trattare?
«Direi la storia italiana degli ultimi cinquant’anni. Il materiale che avevo a disposizione era infinito, ma non era quello a spaventarmi quanto piuttosto le contraddizioni tra una fonte e l’altra».

Come sono cambiati "eroticamente" nel tempo gli italiani?
«Eroticamente parlando, ho notato appunto una certa continuità nei costumi e nelle abitudini degli italiani. Anche la questione della libertà sessuale femminile, in realtà ha avuto alti e bassi che si sono alternati con una certa regolarità. Forse l’unico vero cambiamento è in atto ora: le donne italiane sono diventate molto esigenti, secondo alcuni perché sono abituate al meglio, secondo altri perché si sono emancipate ora più che in altre epoche. È difficile stabilirlo adesso, saranno i posteri a giudicare».

In cosa, invece, sono rimasti sempre uguali?
«In quasi tutto. Per gli italiani il sesso è sempre stato importante e, in fasi alterne, giocoso e peccaminoso».

Il mito del latin lover ha radici ben precise nel passato italiano?
«Sì, a mio avviso il nostro primo latin lover è stato Caio Giulio Cesare, i cui detrattori dicevano essere “il marito di tutte le mogli e la moglie di tutti i mariti” dal momento che aveva un’intensa vita sessuale. Le sue amanti spesso erano le mogli dei suoi nemici, mentre si diceva che il re Nicomede di Bitinia fosse stato il suo amante. Insomma, sembra che Cesare non si sia fatto mancare nulla».

Qual è stata la relazione che più ha influito sulla storia del Paese?
«Ce ne sono state tante. Forse dovrei citare la contessa di Castiglione che si è “immolata” - senza troppo sacrificio, pare – per la causa dell’unità d’Italia andando a letto con l’imperatore francese Napoleone III».

Le figure femminili più determinanti in questo senso?
«Tantissime. A partire dalla meravigliosa Giulia, la figlia di Augusto, per arrivare all’altrettanto importante e bella Matilde di Canossa. Da Teresa Guiccioli, alla già citata contessa di Castiglione per finire con le donne che hanno combattuto per l’affermazione dei nostri diritti anche nella sfera più privata».

La storia d'Italia sarebbe stata probabilmente diversa se...
«Se il figlio di Cesare e Cleopatra fosse sopravvissuto, se Boccaccio non avesse amato così tanto le donne da dedicare loro un capolavoro, se Matilde di Canossa avesse avuto un marito non impotente, se la monaca di Monza fosse stata casta e se Casanova avesse avuto meno amanti. Insomma, noi italiani siamo quello che siamo anche per la nostra storia tra le lenzuola. E ricordiamoci che all’estero gira la voce “Italians do it better”…».



Italians do it better? Here is an Erotic history of Italy

Lovestories, scandals, private lives. A writer enters our ancestors’ bedrooms and explores how italian people sexual behaviors have influenced the course of Italian history. Up to the birth of famous myths such as the renowned "Latin lover"


Who has always believed that the great decisions of our history had been taken at a roundtable, by a small group of men, in a sort of "control room", should think again. Because the destinies of people, cities, sometimes of entire nations, are not always depended on the strategic choices of great chiefs and leaders, but often by their sexual behaviors, by the influence of their lovers and by decisions taken in their spicy alcoves! And if women, for centuries, have suffered their socially inferior status, throughout history they have also been able to redeem themselves from the shadows attending the beds of the most illustrious men and acting in many cases as best influencer, for better or for worse, upon topical choices and events. Behind every great man, there often was a great lover. And Italy is the proof.

To explain us, with insight and details, is Cinzia Giorgio, PhD in Comparative Literature and Women Studies, author of the essay Erotic History of Italy (Newton Compton, 9.90 euro), a historical overview on lovestories, scandals, sex, private life of our ancestors, that from the libertine Pompeii goes through the splendor of the Roman Empire, the Middle Ages, Boccaccio, the Renaissance and the lust of the Borgias, Casanova's enterprises, Mussolini and D'Annunzio's lovestories, leading up to the chronicle of our time, with the shocking video that involved Piero Marrazzo and Silvio Berlusconi sexual excesses, culminated in Rubygate.

A real "journey into the beds" of the hottest Italian history, also testifying the birth of that Latin Lover myths, in the manner of Casanova and Rodolfo Valentino, for which Italian men are famous worldwide. «We had not an essay about our country's history "between the sheets "», the author explains. «There were several anthologies of erotic literature but lacked a general history starting from the Etruscans up to the the present day».

Is Italian history more "erotic" and outrageous compared to other countries?
«I would not say that, we are average. Although I must say that men and women of the Mediterranean countries have a more pronounced tendency to get involved in private life. It is not always like this, of course, we all remember the Profumo affair in England and Clinton impeachment in the United States. In Italy, I have noticed a certain continuity: from the Etruscans to Rubygate it seems that in our country some private traditions have always remained unchanged, as centuries went by».

Which was the most difficult argument to treat?
«The Italian history of the last fifty years. The material I had available was endless! I was not scared of that, but rather of the contradictions between the sources».

How have Italians changed over time, from a sexual point of view?
«I just noticed a certain continuity in their sexual customs and habits. The issue of female sexual freedom actually has had ups and downs. Perhaps, the only real change is taking place just now: Italian women have become very demanding, some say because they are accustomed to the best, according to others because they are more emancipated now than in other times. It is hard to say now, posterity will judge».

What, however, remained the same?
«Almost everything. For Italians sex has always been important and, in different moments, playful and sinful».

Does the myth of the Latin lover has roots in the Italian past?
«Yes, I think our first Latin lover was Caius Julius Caesar, whose detractors said to be "the husband of all wives and the wife of all husbands" since he had an intense sexual life. Her lovers were often his enemies' wives, and it was said that King Nicomedes of Bithynia had been his lover. In short, it seems that Caesar didn’t miss anything».

What was the relationship that has most influenced the history of the country?
«Maybe I should mention the Countess of Castiglione who was "immolated" - without too much sacrifice, it seems - for the Italian unification by sleeping with the French emperor Napoleon III».

The female figures more decisive?
«Lots. From the wonderful Julia, the daughter of Augustus, to the equally important and beautiful Matilda of Canossa. From Teresa Guiccioli to the same Countess of Castiglione, ending with all the women who fought for the affirmation of our rights, even in the private sphere».

The history of Italy would probably had been different if ...
«If the son of Caesar and Cleopatra had survived, if Boccaccio had not loved so much women to devote them their masterpiece, if Matilda of Canossa’s husband would not had suffer from male impotence, if the nun of Monza had been chaste and if Casanova had had less lovers. In short, Italians are what they are because of their history between the sheets! And remember that abroad some say "Italians do it better"...».


mercoledì 11 febbraio 2015

Gli italiani scoprono i sex toys

Un nuovo sondaggio condotto da Lelo fotografa i cambiamenti delle abitudini sessuali in 30 Paesi. In Italia cresce la soddisfazione sotto le lenzuola e anche la familiarità con gli accessori erotici: non sono più un tabù. Ma al Sud c’è ancora diffidenza…


 

Photo: Courtesy of Lelo
 Gli esperti ne sono sicuri: il 2015 sarà l’anno della svolta. Dopo anni e anni di battaglie, censure, estremismi e silenzi cadranno anche gli ultimi tabù sul fronte della comunicazione sessuale. Con più disinvoltura ci scambieremo fantasie, disagi, desideri, sapremo basare le relazioni su una maggiore confidenza sessuale, impareremo a sviluppare il nostro potenziale erotico, senza timore di essere giudicati. Risultato: migliorerà il nostro livello di benessere sessuale, grazie proprio a una maggiore capacità di comunicare apertamente con il partner.

Non per nulla, negli ultimi 5 anni si è assistito a un significativo cambiamento nel mondo della sessualità. Come rivela Lelo, azienda svedese leader nella produzione di sex toys, impegnata nella realizzazione di un sondaggio annuale che fotografa i comportamenti sessuali in 30 paesi, e che ha visto la partecipazione di circa 50.000 persone (per partecipare all’edizione 2015 del survey basta accedere qui: http://it.lelo.com/survey ).

L’ultimo in ordine di tempo, relativo al 2014, descrive un’Italia in fase di trasformazione, con percentuali che si avvicinano a quelle del resto del mondo, seppur con ancora qualche gap nelle regioni meridionali.
A livello complessivo, l’83% delle donne intervistate afferma di sentirsi libera di comunicare al partner le proprie preferenze a letto, un dato che registra un considerevole aumento rispetto al 63% del 2009. In Italia, la percentuale si assesta sul 74%.

Rispetto al 38% del 2011, il 74% dei partecipanti attuali si dichiara inoltre aperto all’eventualità di possedere un sex toy. In questo caso specifico, l’Italia rivela però delle differenze significative tra Nord e Sud: nelle regioni settentrionali  il 71% degli intervistati si dimostra disponibile all’idea di possedere o acquistare un sex toys, mentre in quelle meridionali solo il 58%. La media nazionale si attesta quindi sul 65%.
Nel 2014, però, quasi il 50% degli intervistati si sentirebbe a proprio agio nel regalare un sex toy a un familiare, rispetto al solo 7% del 2011.

Sul fronte della soddisfazione  a letto gli Italiani offrono inoltre un quadro ben più positivo rispetto al passato: l’81% dei partecipanti si definisce sessualmente soddisfatto rispetto a meno del 70% nel 2013.
Anche in questo caso, emerge qualche differenza significative tra Nord e Sud: nelle regioni settentrionali gli italiani fanno meno sesso, ma ne parlano con più disinvoltura, mentre in quelle meridionali sono più passionali ma si parla meno o con più imbarazzo.

«I tabù stanno quasi definitivamente scomparendo», è il commento di Steve Thomson, responsabile del Global Marketing di Lelo, sui dati generali del survey. «La trilogia delle Sfumature ha esposto i lettori a una sottocultura vibrante di accesa sensualità, incline a realizzare i desideri più reconditi. Ma il 2015 sarà l’anno che scoperchierà la scatola dei tabù».

mercoledì 28 gennaio 2015

Quando il porno è un'arte (divina)

Si chiama Pornsaints la web community con “un approccio artistico al porno, un approccio pornografico all’arte, un approccio pornoartistico alla religione”. Un collettivo di pittori, digital artist, video maker che lavorano insieme ad attrici del cinema hard con un obiettivo comune: esplorare uno degli aspetti più invasivi della società contemporanea. Con un risvolto artistico-spirituale che invita a riflettere…

 

Tutto può essere oggetto d’arte. Indipendentemente da ciò che rappresenta nella quotidianità, nel preciso momento in cui si sceglie di farne “qualcosa di artistico”, un soggetto, un’idea, una condizione smette di essere ciò che è per diventare qualcosa di diverso: aspirazione, ispirazione, messaggio.
Non può esservi giudizio e ben che meno pregiudizio nell’arte: entrare in questo “spazio”, dove regna libertà di pensiero, significa varcare la soglia di un’altra dimensione. Qui, a dettare i parametri sono gli input che derivano dai cinque sensi. Più uno: l’immaginazione.

Marie McCray by Francesco D'Isa
Nel suo piccolo saggio Lo spirituale nell’arte, già Wassily Kandisnky spiegava che «L’artista deve essere cieco alle forme “note” o “meno note”, sordo alle teorie e ai desideri della sua epoca. Deve fissare gli occhi sulla sua vita interiore, tendere l’orecchio alla necessità interiore».
Nella sua espressione più autentica, l’arte è quindi alimentata dalla realtà e dai suoi elementi, ma ne estrapola il potenziale inespresso, le contraddizioni, i misteri, le ricchezze. Diventa, in pratica, un detonatore di emozioni e percezioni che spingono oltre il pensiero. E c’è di più: nelle sue rappresentazioni più “alte”, l’arte si eleva a luogo di connessione tra l’umano e il divino, a trait d’union tra realtà e trascendenza.
Uscire allora dagli schemi del proprio tempo, liberarsi dalle convenzioni, diventare outsider capaci di leggere “fra le righe” della realtà.  E interpretarla, comunicarla attraverso un particolare linguaggio, uno stile personale.
Questo è Pornsaints (www.pornsaints.org), collettivo di artisti che coniuga espressione artistica e pornografia. Ne fanno parte personaggi di tutto il mondo che lavorano con le più diverse tecniche, dal video all’arte digitale, alla pittura a olio. Un gruppo che vive anche al di fuori del web, partecipando a mostre ed eventi worldwide - da Firenze a Berlino, da Londra a San Francisco - una web community che rappresenta il primo vero portale di porn-art. 

«La pornografia è uno degli aspetti più importanti e invasivi della società contemporanea, eppure nessuno ne parla, se non all'interno di un monotono dibattito pro/contro. Solo di recente, per esempio, è nata una rivista di studi accademici sul tema. Una cosa così importante, l'arte non può certo ignorarla», evidenzia Francesco D’Isa, artista, scrittore, critico d’arte e fondatore del collettivo.
Kerry Louise by Glenn Arthur
Laureato in Filosofia a Firenze, pioniere in Italia nel campo dell’arte digitale, fondatore della rivista “Mostro”, D’Isa ha pubblicato vari romanzi (il più recente, da poco uscito, è Anna, storia di un palindromo, edito da Effequ) e per Pornsaints organizza mostre d’arte ed eventi in gallerie d’arte internazionali e festival erotici in tutto il mondo. L’idea di una web community che unisca artisti e porno star è stata sua.
«Anni fa, Gregorio Magini, scrittore (La famiglia di pietra, Round Robin 2010) e mio carissimo amico, mi disse qualcosa come “disegni sempre donne nude, perché non lavori con le porno star?”. Da lì il passo alla fondazione di Pornsaints (www.pornsaints.org) è stato relativamente breve. Come prima cosa scrissi un saggio/divertissement sul tema “pornografia e trascendenza”, che vi invito a leggere se davvero siete interessati a sapere cosa hanno in comune le due cose. L’idea di Pornsaints è piaciuta molto, ci ho lavorato sopra ed ho esteso il progetto ad altri artisti. Oggi il gruppo riscuote un buon successo internazionale, abbiamo esposto in Europa ed USA sia in gallerie d’arte che nell’ambito di festival pornografici», racconta il fondatore.

Muse ispiratrici degli artisti del collettivo sono proprio le star del porno. «Ad ogni artista ne viene affidata una e poi lavorano "assieme"».
Gli artisti, invece «sono stati coinvolti direttamente attraverso mie ricerche e conoscenze nel mondo dell'arte contemporanea.  Molti di loro sono anche diventati amici delle porno star ritratte e questo mi ha fatto molto piacere. Uno di loro è anche un porno attore lui stesso, e ha ritratto la sua ragazza».
Tra gli estimatori del progetto vi sono artisti, attori porno, e chiunque non abbia pregiudizi concettuali. Eppure questo genere di espressione artistica non sempre è stata accolta positivamente. «In certi casi, è stata oggetto di censura o condanna da parte di vari elementi più tradizionalisti e conservatori».  
Ariel X by B-9
Facendo leva su un forte dualismo tra corpo e spirito, sacro e profano, carnalità e trascendenza, alla base della fondazione di Pornsaints c’è infatti un concept particolarmente audace: quello della possibilità di “santificazione” attraverso le porno-performance.
«È una mia estremizzazione e semplificazione concettuale, ma sì», precisa D’Isa. «Cito dal breve saggio: Anche la pornosanta abita la casa dei santi, ma vi è giunta percorrendo una via diversa ed è entrata bussando ad un' altra porta. Se il santo, in un certo senso, ha raggiunto l'assoluto arrampicandosi su Dio (qualunque Dio), la pornosanta ha raggiunto l' assoluto scavalcando l'uomo. La sua strada non passa attraverso la rinuncia al mondo dell' uomo in favore del divino, ma attraverso la massima e contemporanea partecipazione a caratteri opposti del mondo umano. Abbiamo visto come una pornostar faccia del sesso e delle sue infinite varianti una professione, trasformando una pulsione generale dell' uomo in un mestiere. Essa cede a tal punto alla propria umanità (in questo caso al desiderio sessuale) da poterla trattare con distacco; da qui la sintesi di opposti di cui è rappresentazione vivente. Un attore recita vari caratteri dell'essere umano senza mai esserli realmente. In questo consiste la sua catarsi, nell'essere e non essere contemporaneamente un avaro, un assassino, un innamorato ecc., un porno attore non recita la parte di uno o più individui, ma di chiunque. Recitando il sesso, egli recita l' uomo nei sui istinti più primordiali e generici; laddove l' attore si spoglia delle proprie determinazioni sociali e personali per indossarne altre - liberandosi, l'attore hard si spoglia delle proprie determinazioni umane per indossare determinazioni umane in generale. Interpretando chiunque, si libera da chiunque». 

January Seraph by Joshua Burbank

Il  collettivo organizza e partecipa anche a eventi e show internazionali, ma nonostante la curiosità che probabilmente vi ha suscitato non li vedrete prossimamente e dovrete accontentarvi di dare una sbirciatina al sito. «Al momento sono troppo impegnato su altri fronti e non ho in programma nuove mostre», precisa D'Isa. «Sto ultimando un nuovo romanzo. E sarà proprio sul tema della pornografia».


The Sexplorer (All rights reserved)




sabato 17 gennaio 2015

50 Sfumature di Grigio al cinema (ma il vero BDSM è a Roma)

Dal libro al grande schermo. Arriva, attesissimo, nelle sale italiane il film tratto dal bestseller di E.L. James. In contemporanea, la capitale ospiterà la Rome BDSM Conference, evento internazionale di culto per gli appassionati della cultura sadomaso



Ricrea il make up di Anastasia Steel. Indossa la medesima lingerie. Guida una macchina come la sua. Gioca in camera da letto con gli stessi accessori erotici. Ma, soprattutto: sogna insieme a milioni di altre donne di poter vivere una storia identica alla sua.

Il 14 Febbraio arriva nelle sale italiane 50 Sfumature di Grigio, il film diretto da Sam Taylor-Johnson e interpretato da Jamie Dornan e Dakota Johnson, tratto dal romanzo best seller di E. L. James Fifty shades of Grey.
Giusto in tempo per un San Valentino ad alto tasso adrenalinico fra le lenzuola o, semplicemente, per un San Faustino trascorso a sognare storie d'amore condite di amplessi al cardiopalma con intrigantissimi Mr.Grey.

Si preannuncia così un secondo, intenso battage per il caso editoriale che ha sedotto milioni di donne nel mondo, tenendole incollate alle pagine di un'abile trilogia pornoromantica capace di dare una vigorosa scossa al mercato dell’editoria (non soltanto dell’eros) e promuovere, anche a livelli popolari, la pratica del sesso estremo.

Ma essendo 50 Sfumature di Business… pardon, di Grigio un prodotto di pura fantasia, viene spontaneo chiedersi: quanta differenza passa tra la fiction e la realtà? È proprio così che funziona una relazione dominatore/sottomessa? È verosimile la stipula di un “contratto” preventivo? Ma soprattutto: che ruolo può giocare l’amore in una relazione sadomaso?

Se desiderate capire su quali codici si fonda davvero la cultura bdsm, o più concretamente volete imparare nuove, ludiche vie del piacere da sperimentare in coppia, Roma è la meta giusta. Dal 20 al 22 febbraio, la capitale ospiterà la seconda edizione della Rome BDSM Conference, un appuntamento dedicato agli habitué e appassionati del genere, ma aperto anche a chi è interessato a conoscere meglio le varie (e vere) sfumature del sesso estremo, grazie a una settantina di workshop tenuti da educatori sessuali, esperti internazionali, sessuologi.
I temi? Tanti, tantissimi e vanno dal Sexy (& sometimes silly) bedroom bondage without rope (sexy bondage da letto senza l'uso di corde) allo spanking for beginners (l'arte della sculacciata per principianti) dalla Storia delle fruste singletail nel mondo e loro uso nel BDSM di oggi alla thickling experience (l'arte del solletico), dall’Erotic Pressure Points allo Shibari.

Obiettivo: ascoltare, imparare e possibilmente mettersi alla prova in un’apposita area play party allestita negli spazi dell’Hotel Mercure Roma West, dove avrà luogo la Conferenza.

D’accordo, non ci sarà la stessa, attrezzatissima stanza dei giochi delle 50 Sfumature (o forse sì?), ma state certi che se Christian Grey esistesse veramente, verrebbe a fare un po’ di sano "training" qui!

(Nella foto: un frame del trailer italiano ufficiale di 50 Sfumature di Grigio)

martedì 6 gennaio 2015

Cristina Fabris e il nuovo fumetto erotico

C'è la mano di una donna dietro alcuni dei fumetti erotici più apprezzati del panorama contemporaneo. Una disegnatrice dal mood provocatorio ma molto raffinato. Le sue storie raccontano le sfaccettature dell'eros femminile, con tocchi di romanticismo e ironia, il suo stile richiama celebri esponenti del genere. Ciò che conquista è quel personalissimo tratto, sempre elegante e voluttuoso anche quando espresso in rappresentazioni molto audaci. Una fra tutte? Fetish, il suo albo manifesto, pubblicato in Francia e negli Stati Uniti e ora ristampato in Italia


Un tratto che riconduce alla mente la matita morbida e sensuale di Milo Manara. Dettagli stilistici che riecheggiano la sofisticata mano di Guido Crepax. Una creatività "liquida", voluttuosamente ed elegantemente femminile, che caratterizza il suo personalissimo tocco. Nata a Roma nel 1971, per metà friulana e per metà avellinese, Cristina Fabris è attualmente una delle più apprezzate rappresentanti del fumetto erotico italiano. Anche quando a tinte molto hard, i suoi disegni riescono sempre a mantenere quel velo di equilibrata e intrigante raffinatezza che li rende piccanti al punto giusto senza correre il rischio di scadere nella volgarità o nella pornografia tout court. Si spinge infatti al top dell'estetica e del sesso Cristina Fabris, scatenando la fantasia sul fogli. Ma la sua è sempre una provocazione compiuta con stile. I suoi lavori raccontano storie fetish, sadomaso, omosex, portando in primo piano le sfaccettature dell'eros femminile, con tocchi di romanticismo e ironia.

Tra i molteplici titoli citiamo Le ricette immorali, Chiudi gli occhi, the erotic art book, ma soprattutto Fetish, il suo albo manifesto, uscito sia negli Stati Uniti che in Francia, e adesso ripubblicato in Italia da B&M Edizioni in una special edition che include una stampa su cartoncino con illustrazione inedita dell'autrice, disegnata espressamente per Eroticart Collection.
«Abbiamo voluto ristamparlo perché molti lettori non trovavano più la prima edizione del 2005», spiega. «La genesi del fumetto è lunga e per molti tratti divertente: seduta ai tavoli di un bar sotto l'ex redazione, con Dario Morgante (alias Luciana del Re) a fare, dire, disfare, rimontare… Conservo ancora alcuni fogli di sceneggiatura dove ci capiamo solo noi!».
 

Del resto, quella del fumetto erotico è un'arte che in Italia può vantare autori di fama internazionale e che si è spesso mossa in tandem con la più celebre letteratura di genere. Basti citare, a tal riguardo, la trasposizione a fumetto di Crepax di Justine o le disavventure della virtù, uno dei romanzi più scandalosi del Marchese de Sade, così come le rielaborazioni grafiche del  fumettista milanese di Histoire d'OVenere in pelliccia ed Emmanuelle.
Proprio Crepax è, infatti, il primissimo autore a cui Cristina Fabris si è ispirata agli inizi della sua storia professionale, sebbene non sia stata la sua unica fonte.
«Ho iniziato le mie letture adulte con lui, poi ho apprezzato e amato la linea morbida e la sensualità delle donne di Manara, mi sono concentrata sulla carnalità di Serpieri e sull'eleganza formale della linea chiara di Rotundo (uno dei miei professori della Scuola Romana del Fumetto) e poi anche su Magnus, Baldazzini, Frollo, Liberatore, Eric Stanton, Varenne, Pichard. Più in generale, mi piacciono molto i disegnatori che rappresentano quella che io chiamo "la poesia in forma liquida" (la china, intendo). Mi riferisco a Nicola Mari, Bonazzi, Corrado Roi, alla bravura disarmante di Carlo Ambrosini, agli acquerelli di Gipi, Moebius, Guido Buzzelli, Jeff Smith, i fratelli Hernandez e molti altri».

Ma lo stile di Cristina non è frutto di un'ispirazione dettata soltanto da autori di fumetto. «Tra le mie prime letture ci sono stati Il diavolo in corpo di Raymond Radiguet, L'amante di Lady Chatterley di David Herbert Lawrence, Lolita di Vladimir Nabokov, mentre il primo film scottante è stato Ultimo tango a Parigi. Sul fronte artistico, invece, mi piacciono molto il periodo Liberty, l'Art Decò, Ertè, Mucha, Rops. Credo che un po' tutta l'arte a partire dal Masaccio in poi mi abbia dato qualcosa».
Ci riconduce quindi ai suoi esordi, nel '98, all'insegna dell'autoproduzione.
«Come autrice di fanzine ho partecipato a tutte le fiere più importanti: Lucca Comics, Expocartoon, Romics, Torino Comics, Napoli Comics. Mi scrivevo le storie, le disegnavo, le fotocopiavo, le spillavo e le vendevo colorando a mano ogni singola copertina! Di volta in volta prendevo sempre più fiducia nel mio lavoro, finché nel 2002 mi sono presentata alla Coniglio Editore. E con loro ho iniziato a pubblicare da professionista».

Affermarsi come disegnatrice in un mondo tipicamente maschile, in realtà, non è stato semplice. «Da sempre il campo dell'eros è associato a fumettisti maschi», sottolinea. Eppure le donne hanno un atout nel trattare l'argomento eros… «Abbiamo un punto di vista differente, un coinvolgimento prima di testa poi di pancia. Odori, colori, sfumature di voce che non sempre l'altro sesso riesce a cogliere.  Anche se magari poi ci riveliamo più "audaci" degli uomini!».

Per i fumettisti funziona come per gli scrittori: personaggi e storie traggono spunto dalla quotidianità e dalla personale creatività. «In genere raccolgo stimoli dalla vita di tutti i giorni, dai racconti che mi fanno le amiche, da film e dai libri letti. Ma soprattutto dalle fantasie che ho in testa», rivela Fabris.
 

Il risultato si traduce in disegni molto sensuali, raffinati, eleganti. Dove l'aspetto estetico e la cura dei dettagli sono elementi imprescindibili. «Pensa se in una storia di bongage o BDSM non mi prendessi cura dei particolari! Chi legge sa determinate cose e se non sono convincente a partire dai dettagli e dall'aspetto estetico non è convincente il fumetto».

Ma com'è l'attuale panorama italiano del fumetto erotico? «Certamente è cambiato il mezzo di fruizione (tablet, ipad, kindle, iphone), per cui a partire dagli editori per poi arrivare a noi disegnatori,  è cambiato il modo di porre il lavoro. Resta ancora un genere di nicchia, che comprende però anche un discreto pubblico femminile, altrimenti non si spiegherebbe il successo di 50 sfumature di grigio, sebbene si tratti di un libro e non di un fumetto. Credo, tuttavia, che per le donne sia un po' più difficile ammettere di possedere fumetti di Serpieri o Crepax. Cito loro perché a mio avviso sono autori forti, dove non c'è soltanto erotismo ma anche molto sesso».

Di certo, il fumetto erotico rappresenta un genere di lettura speciale, con una marcia in più: l'immediatezza dell'immagine. «L'aspetto più difficile di questo lavoro è quello di riuscire a creare una storia credibile, partendo da una sceneggiatura. È facile pensare infatti che il sesso basti di per sé a raccontare, ma non è così: l'obiettivo dei fumettisti è sforzarsi di capire il gusto del lettore. E la vera sfida è riuscire a coinvolgerlo».

Qualcosa che Cristina Fabris, del resto, attraverso i suoi lavori ha più volte dimostrato di saper fare.


(Pubblicato su Glamour.it, 2014. Photo courtesy of Cristina Fabris)

lunedì 5 gennaio 2015

Non il solito sesso "vaniglia"

Workshop per conoscere tecniche e sensazioni del bondage giapponese. Rassegne cinematografiche che indagano la psicologia delle relazioni affettive, inclusa quella sadomaso. Studi e pubblicazioni sulle nuove dinamiche della trasgressione di coppia. Il mondo dell'eros estremo è una realtà sempre meno misteriosa. In Italia, si stimano circa quattro milioni di praticanti di BDSM e un sorprendente trend di crescita nelle vendite di accessori fetish. Protagonista nelle fantasie erotiche femminili, la sessualità alternativa stimola l'interesse per una ragione ben precisa: il desiderio di esplorare nuovi modi di vivere e condividere il piacere

A qualcuno piace caldo. Molto caldo. A qualcuno il sesso piace sperimentarlo nelle sue varie - soprattutto vere - sfumature. Trasgressioni inedite, preliminari arditi, sensazioni per palati forti. A qualcuno piace esplorare il complicato - ma evidentemente intrigante - mondo della sessualità alternativa. Fatta di bondage, giochi di ruolo, BDSM (acronimo di Bondage e Dominazione Sadomaso).
Quel genere di pratiche, insomma, che il controverso scrittore canadese Pat Califia ha definito "l'alta tecnologia del sesso" e che persino un illustrissimo della letteratura come James Joyce condivideva con la storica amante Nora Barnacle, alla quale destinava esplicite lettere erotiche (Le vite segrete dei grandi scrittori, Electa).

«Stando a una serie di recenti studi scientifici condotti sulla popolazione Occidentale, 1 coppia su 10 (sessualmente attive) pratica giochi in stile BDSM» spiega, a questo riguardo, lo psichiatra e sessuologo Alberto Caputo, presidente dell'IES, l'Istituto di Evoluzione Sessuale di Milano.«A questo dato si affianca un incremento nell'uso di accessori e strumenti fetish che, negli ultimi 5 anni, hanno visto aumentare le vendite del 500%». Complice, probabilmente, una crescente attrazione per l'estetica fetish come hanno dimostrato sulle passerelle le proposte di stilisti e designer, ma non solo. «Nella società attuale esiste tutto un mondo di interessi di tipo esploratorio nei confronti di pratiche sessuali che sono state "depatologizzate", e che si trovano all'interno di una dimensione che va da un livello soft a uno più hard», precisa Caputo.

E c'è di più. Nel regno dell'immaginario erotico femminile, la fantasia di dominazione/sottomissione appare particolarmente diffusa. Da un'analisi condotta qualche anno fa su 20 studi e pubblicata su Psychology Today emergono infatti liaison particolari con l'immaginario erotico delle donne occidentali più emancipate e che ricoprono ruoli di rilievo. Dal 31% al 57% dei casi, nelle loro fantasie compaiono giochi di sottomissione. Un dato che sul fronte psicologico è stato altresì interpretato come un volersi "spogliare" nell'intimità della propria carica professionale, lasciando da parte quella continua ricerca della parità dei ruoli che, probabilmente, ha senso soltanto in certi casi e certi ambiti (fonte: Newsweek).

In Italia non esistono stime ufficiali, ma analizzando le percentuali di praticanti di BDSM riscontrate in sondaggi e studi compiuti negli ultimi 15 anni in Occidente, e rapportandole agli ultimi dati Istat, emergerebbe il dato di quattro milioni di persone dedite alla pratiche del BDSM. Di certo, rispetto al passato, sul fronte della sessualità sembra esservi più curiosità verso tecniche, modalità, sensazioni "estreme" dopo i casi editoriali come la popolarissima trilogia delle "50 sfumature" e il conseguente proliferare di produzioni letterarie sul genere.

«L'interesse c'è, cresce ed è soprattutto trasversale», afferma Andrea de La Quarta Corda, violinista, esperto in educazione sessuale FISS e fondatore dell'associazione fiorentina che organizza corsi di Shibari, il bondage giapponese (il 18 maggio a Firenze lo Shibari Day e il 23 settembre workshop base e intermedio a Udine). «Ai miei corsi partecipano persone provenienti da tutt'Italia che vogliono imparare gli aspetti tecnici ed emozionali della legatura. Hanno un'età che varia dai 25 ai 50 anni, sono etero e omosex, professionisti e studenti. La cosa che noto, in tutti questi casi, è che c'è un interesse "sano" da parte di coppie con un certo affiatamento, a dispetto di quello che spesso presentano i media, e che non ha nulla a che vedere con la perversione».

Una chiara analisi la offre lo psichiatra Carlo Rosso, docente di Psicologia Clinica e Psicopatologia Sessuale all'Università di Torino e autore di Perversi e Felici, saggio sul sesso e la trasgressione nella vita delle coppie. "La sessualità consentita si muove su un doppio binario: sesso normale (con il partner, due corpi e niente fronzoli) e sesso trasgressivo (tutto ciò che non è considerato normale, inclusi i comportamenti ritenuti perversi). Per essere più espliciti, nel calderone del sesso trasgressivo rientrano tutte le diverse espressioni della sessualità feticista e sadomasochistica (giochi di sottomissione, scambio di coppia, sesso in luoghi pubblici, frequentazione di club privé, sesso con gli sconosciuti, sesso virtuale, ecc.).Viviamo in un'epoca curiosa in cui la sessualità trasgressiva (un tempo confusa e condannata come perversa) è accettata come possibile e diversa espressione della sessualità normale".

Talmente "normale" da non suscitare nemmeno troppo scalpore il video di Tied Tongue, ultimo singolo di Miley Cyrus, nel quale la cantante "ad alto tasso di trasgressività" appare impegnata a giocare con corde e nastri neri, in un chiaro riferimento al bondage.

«Da non dimenticare è che nello shibari, la visione giapponese del bondage, spesso "edulcorata" in Occidente, ci sono controllo e abbandono ed è una pratica legata al BDSM» tende a precisare il fondatore de La Quarta Corda. «Il bondage è fatto di controllo, di dominazione, di sottomissione, di esposizione, di sensazioni forti, di "piacevoli scomodità". Ognuno può trovare la sua via, più o meno colorata da BDSM. In genere, dico che è come mangiare gli spaghetti al peperoncino: c'è chi li preferisce appena piccanti e chi invece tanto forti da lacrimare, ma mangiarli senza peperoncino non avrebbe ovviamente senso! In fondo, anche il sesso "tradizionale" non è solo bacini e carezze…».

Più che di perversioni pericolose, quindi, si potrebbe parlare di "strategie creative per stare insieme in modo passionale".

Il bondage «è un viaggio che si intraprende a due», aggiunge infatti Andrea. «Fondamentale è imparare l'aspetto tecnico, ma anche apprendere a lasciarsi andare: percepire il contenimento attraverso le corde come un "abbraccio". Non tanto come una "restrizione", quindi, ma come un modo per abbandonarsi, sentendosi sostenuti».

Il nocciolo dello shibari è la comunicazione interpersonale.  «Le corde tese producono intimità ed entrambi i partner possono trarne piacere in modo diverso. Le corde sono lo strumento attraverso cui si crea un'unione particolare tra chi lega e chi è legato. Chi lega "guida", chi è legato risponde attraverso il linguaggio del corpo: ogni centimetro di corda è potenzialmente un mezzo per dare emozioni attraverso i cinque sensi. Nei miei corsi si impara a fare una legatura e a usarla come mezzo di comunicazione, anche per stimolare una sensazione. In una coppia che si limita a vivere una sessualità "mordi e fuggi", questa pratica può servire per riappropriarsi di fiducia e sensorialità ».

Il sempre meno misterioso mondo delle relazioni sadomaso sarà esplorato anche in occasione della Rassegna Cinematografica dedicata alle problematiche affettive "Così vicini, così lontani", in programma in queste settimane al teatro Franco Parenti di Milano. Nell'incontro del 5 giugno si prenderà spunto dal film di Steven Shainberg, Secretary, per discutere sul tema con il giornalista e scrittore Ayzad, divulgatore di sessualità alternative e autore de La Padrona, autobiografia di una delle più celebri dominatrici professioniste in Italia, nonché del bestseller BDSM - Guida per esploratori dell'erotismo estremo, in uscita a Giugno, per Lit Edizioni, in una terza edizione aggiornata. 


(Pubblicato su Glamour.it, 2014 - Photo courtesy of La Quarta Corda by Lightmotion, Model Arinel)