Cosa c'è di inedito, curioso, divertente, artistico, intrigante, ironico, raffinato, trasgressivo, serio, sano nel mondo dell'eros e della sessualità
lunedì 16 febbraio 2015
BDSM, miniguida per beginners
Questo riepilogo non è disponibile.
Fai clic qui per visualizzare il post.
mercoledì 11 febbraio 2015
Gli italiani scoprono i sex toys
Un nuovo sondaggio condotto da Lelo fotografa i cambiamenti delle abitudini sessuali in 30 Paesi. In Italia cresce la soddisfazione sotto le lenzuola e anche la familiarità con gli accessori erotici: non sono più un tabù. Ma al Sud c’è ancora diffidenza…
![]() |
Photo: Courtesy of Lelo |
Gli esperti ne sono sicuri: il 2015 sarà l’anno della svolta.
Dopo anni e anni di battaglie, censure, estremismi e silenzi cadranno anche gli
ultimi tabù sul fronte della comunicazione sessuale. Con più disinvoltura ci
scambieremo fantasie, disagi, desideri, sapremo basare le relazioni su una
maggiore confidenza sessuale, impareremo a sviluppare il nostro potenziale erotico,
senza timore di essere giudicati. Risultato: migliorerà il nostro livello di
benessere sessuale, grazie proprio a una maggiore capacità di comunicare
apertamente con il partner.
Non per nulla, negli ultimi 5 anni si è assistito a un
significativo cambiamento nel mondo della sessualità. Come rivela Lelo, azienda
svedese leader nella produzione di sex toys, impegnata nella realizzazione di
un sondaggio annuale che fotografa i comportamenti sessuali in 30 paesi, e che
ha visto la partecipazione di circa 50.000 persone (per partecipare all’edizione
2015 del survey basta accedere qui: http://it.lelo.com/survey
).
L’ultimo in ordine di tempo, relativo al 2014, descrive un’Italia
in fase di trasformazione, con percentuali che si avvicinano a quelle del resto
del mondo, seppur con ancora qualche gap nelle regioni meridionali.
A livello complessivo, l’83% delle donne intervistate
afferma di sentirsi libera di comunicare al partner le proprie preferenze a
letto, un dato che registra un considerevole aumento rispetto al 63% del 2009. In
Italia, la percentuale si assesta sul 74%.
Rispetto al 38% del 2011, il 74% dei partecipanti attuali si
dichiara inoltre aperto all’eventualità di possedere un sex toy. In questo caso
specifico, l’Italia rivela però delle differenze significative tra Nord e Sud: nelle
regioni settentrionali il 71% degli
intervistati si dimostra disponibile all’idea di possedere o acquistare un sex
toys, mentre in quelle meridionali solo il 58%. La media nazionale si attesta
quindi sul 65%.
Nel 2014, però, quasi il 50% degli intervistati si
sentirebbe a proprio agio nel regalare un sex toy a un familiare, rispetto al
solo 7% del 2011.
Sul fronte della soddisfazione a letto gli Italiani offrono inoltre un
quadro ben più positivo rispetto al passato: l’81% dei partecipanti si
definisce sessualmente soddisfatto rispetto a meno del 70% nel 2013.
Anche in questo caso, emerge qualche differenza significative
tra Nord e Sud: nelle regioni settentrionali gli italiani fanno meno sesso, ma
ne parlano con più disinvoltura, mentre in quelle meridionali sono più
passionali ma si parla meno o con più imbarazzo.
«I tabù stanno quasi
definitivamente scomparendo», è il commento di Steve Thomson, responsabile
del Global Marketing di Lelo, sui dati generali del survey. «La trilogia delle Sfumature ha esposto i
lettori a una sottocultura vibrante di accesa sensualità, incline a realizzare
i desideri più reconditi. Ma il 2015 sarà l’anno che scoperchierà la scatola
dei tabù».
mercoledì 28 gennaio 2015
Quando il porno è un'arte (divina)
Si chiama Pornsaints la web community con “un approccio artistico al porno, un approccio pornografico all’arte, un approccio pornoartistico alla religione”. Un collettivo di pittori, digital artist, video maker che lavorano insieme ad attrici del cinema hard con un obiettivo comune: esplorare uno degli aspetti più invasivi della società contemporanea. Con un risvolto artistico-spirituale che invita a riflettere…
Tutto può essere oggetto d’arte. Indipendentemente da ciò
che rappresenta nella quotidianità, nel preciso momento in cui si sceglie di
farne “qualcosa di artistico”, un soggetto, un’idea, una condizione smette di
essere ciò che è per diventare qualcosa di diverso: aspirazione, ispirazione, messaggio.
Non può esservi giudizio e ben che meno pregiudizio nell’arte:
entrare in questo “spazio”, dove regna libertà di pensiero, significa varcare
la soglia di un’altra dimensione. Qui, a dettare i parametri sono gli input che
derivano dai cinque sensi. Più uno: l’immaginazione.
![]() |
Marie McCray by Francesco D'Isa |
Nel suo piccolo saggio Lo
spirituale nell’arte, già Wassily Kandisnky spiegava che «L’artista deve
essere cieco alle forme “note” o “meno note”, sordo alle teorie e ai desideri
della sua epoca. Deve fissare gli occhi sulla sua vita interiore, tendere
l’orecchio alla necessità interiore».
Nella sua espressione più autentica, l’arte è quindi alimentata
dalla realtà e dai suoi elementi, ma ne estrapola il potenziale inespresso, le
contraddizioni, i misteri, le ricchezze. Diventa, in pratica, un detonatore di
emozioni e percezioni che spingono oltre il pensiero. E c’è di più: nelle sue
rappresentazioni più “alte”, l’arte si eleva a luogo di connessione tra l’umano
e il divino, a trait d’union tra realtà e trascendenza.
Uscire allora dagli schemi del proprio tempo, liberarsi dalle
convenzioni, diventare outsider capaci di leggere “fra le righe” della realtà.
E interpretarla, comunicarla attraverso un particolare linguaggio, uno
stile personale.
Questo è Pornsaints (www.pornsaints.org), collettivo di
artisti che coniuga espressione artistica e pornografia. Ne fanno parte personaggi
di tutto il mondo che lavorano con le più diverse tecniche, dal video all’arte
digitale, alla pittura a olio. Un gruppo che vive anche al di fuori del web,
partecipando a mostre ed eventi worldwide - da Firenze a Berlino, da
Londra a San Francisco - una web community che rappresenta il primo vero
portale di porn-art.
«La pornografia è uno
degli aspetti più importanti e invasivi della società contemporanea, eppure
nessuno ne parla, se non all'interno di un monotono dibattito pro/contro. Solo
di recente, per esempio, è nata una rivista di studi accademici sul tema. Una
cosa così importante, l'arte non può certo ignorarla», evidenzia Francesco
D’Isa, artista, scrittore, critico d’arte e fondatore del collettivo.
![]() |
Kerry Louise by Glenn Arthur |
Laureato in Filosofia a Firenze, pioniere in Italia nel campo
dell’arte digitale, fondatore della rivista “Mostro”, D’Isa ha pubblicato vari
romanzi (il più recente, da poco uscito, è Anna, storia di un palindromo, edito da
Effequ) e per Pornsaints organizza mostre d’arte
ed eventi in gallerie d’arte internazionali e festival erotici in tutto il
mondo. L’idea di una web community che unisca artisti e porno star è stata sua.
«Anni fa, Gregorio
Magini, scrittore (La famiglia di pietra, Round Robin 2010) e mio carissimo
amico, mi disse qualcosa come “disegni sempre donne nude, perché non lavori con
le porno star?”. Da lì il passo alla fondazione di Pornsaints
(www.pornsaints.org) è stato relativamente breve. Come prima cosa scrissi un
saggio/divertissement sul tema “pornografia e trascendenza”, che vi invito a
leggere se davvero siete interessati a sapere cosa hanno in comune le due cose.
L’idea di Pornsaints è piaciuta molto, ci ho lavorato sopra ed ho esteso il
progetto ad altri artisti. Oggi il gruppo riscuote un buon successo
internazionale, abbiamo esposto in Europa ed USA sia in gallerie d’arte che
nell’ambito di festival pornografici», racconta il fondatore.
Muse ispiratrici degli artisti del collettivo sono proprio
le star del porno. «Ad ogni artista ne
viene affidata una e poi lavorano "assieme"».
Gli artisti, invece «sono
stati coinvolti direttamente attraverso mie ricerche e conoscenze nel mondo
dell'arte contemporanea. Molti di loro
sono anche diventati amici delle porno star ritratte e questo mi ha fatto molto
piacere. Uno di loro è anche un porno attore lui stesso, e ha ritratto la sua
ragazza».
Tra gli estimatori del progetto vi sono artisti, attori porno, e chiunque non
abbia pregiudizi concettuali. Eppure questo genere di espressione artistica non
sempre è stata accolta positivamente. «In
certi casi, è stata oggetto di censura o condanna da parte di vari elementi più
tradizionalisti e conservatori».
![]() |
Ariel X by B-9 |
Facendo leva su un forte dualismo tra corpo e spirito, sacro
e profano, carnalità e trascendenza, alla base della fondazione di Pornsaints c’è
infatti un concept particolarmente audace: quello della possibilità di “santificazione”
attraverso le porno-performance.
«È una mia
estremizzazione e semplificazione concettuale, ma sì», precisa D’Isa. «Cito dal
breve saggio: Anche la pornosanta abita la casa dei santi, ma vi è giunta
percorrendo una via diversa ed è entrata bussando ad un' altra porta. Se il
santo, in un certo senso, ha raggiunto l'assoluto arrampicandosi su Dio
(qualunque Dio), la pornosanta ha raggiunto l' assoluto scavalcando l'uomo. La
sua strada non passa attraverso la rinuncia al mondo dell' uomo in favore del
divino, ma attraverso la massima e contemporanea partecipazione a caratteri
opposti del mondo umano. Abbiamo visto come una pornostar faccia del sesso e
delle sue infinite varianti una professione, trasformando una pulsione generale
dell' uomo in un mestiere. Essa cede a tal punto alla propria umanità (in
questo caso al desiderio sessuale) da poterla trattare con distacco; da qui la
sintesi di opposti di cui è rappresentazione vivente. Un attore recita vari
caratteri dell'essere umano senza mai esserli realmente. In questo consiste la
sua catarsi, nell'essere e non essere contemporaneamente un avaro, un
assassino, un innamorato ecc., un porno attore non recita la parte di uno o più
individui, ma di chiunque. Recitando il sesso, egli recita l' uomo nei sui
istinti più primordiali e generici; laddove l' attore si spoglia delle proprie
determinazioni sociali e personali per indossarne altre - liberandosi, l'attore
hard si spoglia delle proprie determinazioni umane per indossare determinazioni
umane in generale. Interpretando chiunque, si libera da chiunque».
![]() |
January Seraph by Joshua Burbank |
Il collettivo
organizza e partecipa anche a eventi e show internazionali, ma nonostante la
curiosità che probabilmente vi ha suscitato non li vedrete prossimamente e
dovrete accontentarvi di dare una sbirciatina al sito. «Al momento sono troppo impegnato su altri fronti e non ho in programma
nuove mostre», precisa D'Isa. «Sto ultimando un nuovo romanzo. E sarà proprio sul tema della
pornografia».
The Sexplorer (All rights reserved)
Etichette:
arte,
porn-art,
porno,
religione,
web community
sabato 17 gennaio 2015
50 Sfumature di Grigio al cinema (ma il vero BDSM è a Roma)
Dal libro al grande schermo. Arriva, attesissimo, nelle sale italiane il film tratto dal bestseller di E.L. James. In contemporanea, la capitale ospiterà la Rome BDSM Conference, evento internazionale di culto per gli appassionati della cultura sadomaso
Ricrea il make up di Anastasia Steel. Indossa la medesima lingerie. Guida una macchina come la sua. Gioca in camera da letto con gli stessi accessori erotici. Ma, soprattutto: sogna insieme a milioni di altre donne di poter vivere una storia identica alla sua.
Il 14 Febbraio arriva nelle sale italiane 50 Sfumature di Grigio, il film diretto da Sam Taylor-Johnson e interpretato da Jamie Dornan e Dakota Johnson, tratto dal romanzo best seller di E. L. James Fifty shades of Grey.
Giusto in tempo per un San Valentino ad alto tasso adrenalinico fra le lenzuola o, semplicemente, per un San Faustino trascorso a sognare storie d'amore condite di amplessi al cardiopalma con intrigantissimi Mr.Grey.
Si preannuncia così un secondo, intenso battage per il caso editoriale che ha sedotto milioni di donne nel mondo, tenendole incollate alle pagine di un'abile trilogia pornoromantica capace di dare una vigorosa scossa al mercato dell’editoria (non soltanto dell’eros) e promuovere, anche a livelli popolari, la pratica del sesso estremo.
Ma essendo 50 Sfumature di Business… pardon, di Grigio un prodotto di pura fantasia, viene spontaneo chiedersi: quanta differenza passa tra la fiction e la realtà? È proprio così che funziona una relazione dominatore/sottomessa? È verosimile la stipula di un “contratto” preventivo? Ma soprattutto: che ruolo può giocare l’amore in una relazione sadomaso?
Se desiderate capire su quali codici si fonda davvero la cultura bdsm, o più concretamente volete imparare nuove, ludiche vie del piacere da sperimentare in coppia, Roma è la meta giusta. Dal 20 al 22 febbraio, la capitale ospiterà la seconda edizione della Rome BDSM Conference, un appuntamento dedicato agli habitué e appassionati del genere, ma aperto anche a chi è interessato a conoscere meglio le varie (e vere) sfumature del sesso estremo, grazie a una settantina di workshop tenuti da educatori sessuali, esperti internazionali, sessuologi.
I temi? Tanti, tantissimi e vanno dal Sexy (& sometimes silly) bedroom bondage without rope (sexy bondage da letto senza l'uso di corde) allo spanking for beginners (l'arte della sculacciata per principianti) dalla Storia delle fruste singletail nel mondo e loro uso nel BDSM di oggi alla thickling experience (l'arte del solletico), dall’Erotic Pressure Points allo Shibari.
Obiettivo: ascoltare, imparare e possibilmente mettersi alla prova in un’apposita area play party allestita negli spazi dell’Hotel Mercure Roma West, dove avrà luogo la Conferenza.
D’accordo, non ci sarà la stessa, attrezzatissima stanza dei giochi delle 50 Sfumature (o forse sì?), ma state certi che se Christian Grey esistesse veramente, verrebbe a fare un po’ di sano "training" qui!
(Nella foto: un frame del trailer italiano ufficiale di 50 Sfumature di Grigio)
Etichette:
50 sfumature,
BDSM,
bondage,
fetish,
film,
sadomaso,
sesso estremo
martedì 6 gennaio 2015
Cristina Fabris e il nuovo fumetto erotico
C'è la mano di una donna dietro alcuni dei fumetti erotici più apprezzati del panorama contemporaneo. Una disegnatrice dal mood provocatorio ma molto raffinato. Le sue storie raccontano le sfaccettature dell'eros femminile, con tocchi di romanticismo e ironia, il suo stile richiama celebri esponenti del genere. Ciò che conquista è quel personalissimo tratto, sempre elegante e voluttuoso anche quando espresso in rappresentazioni molto audaci. Una fra tutte? Fetish, il suo albo manifesto, pubblicato in Francia e negli Stati Uniti e ora ristampato in Italia
Un tratto che riconduce alla mente la matita morbida e sensuale di Milo Manara. Dettagli stilistici che riecheggiano la sofisticata mano di Guido Crepax. Una creatività "liquida", voluttuosamente ed elegantemente femminile, che caratterizza il suo personalissimo tocco. Nata a Roma nel 1971, per metà friulana e per metà avellinese, Cristina Fabris è attualmente una delle più apprezzate rappresentanti del fumetto erotico italiano. Anche quando a tinte molto hard, i suoi disegni riescono sempre a mantenere quel velo di equilibrata e intrigante raffinatezza che li rende piccanti al punto giusto senza correre il rischio di scadere nella volgarità o nella pornografia tout court. Si spinge infatti al top dell'estetica e del sesso Cristina Fabris, scatenando la fantasia sul fogli. Ma la sua è sempre una provocazione compiuta con stile. I suoi lavori raccontano storie fetish, sadomaso, omosex, portando in primo piano le sfaccettature dell'eros femminile, con tocchi di romanticismo e ironia.
Tra i molteplici titoli citiamo Le ricette immorali, Chiudi gli occhi, the erotic art book, ma soprattutto Fetish, il suo albo manifesto, uscito sia negli Stati Uniti che in Francia, e adesso ripubblicato in Italia da B&M Edizioni in una special edition che include una stampa su cartoncino con illustrazione inedita dell'autrice, disegnata espressamente per Eroticart Collection.
«Abbiamo voluto ristamparlo perché molti lettori non trovavano più la prima edizione del 2005», spiega. «La genesi del fumetto è lunga e per molti tratti divertente: seduta ai tavoli di un bar sotto l'ex redazione, con Dario Morgante (alias Luciana del Re) a fare, dire, disfare, rimontare… Conservo ancora alcuni fogli di sceneggiatura dove ci capiamo solo noi!».
Del resto, quella del fumetto erotico è un'arte che in Italia può vantare autori di fama internazionale e che si è spesso mossa in tandem con la più celebre letteratura di genere. Basti citare, a tal riguardo, la trasposizione a fumetto di Crepax di Justine o le disavventure della virtù, uno dei romanzi più scandalosi del Marchese de Sade, così come le rielaborazioni grafiche del fumettista milanese di Histoire d'O, Venere in pelliccia ed Emmanuelle.
Proprio Crepax è, infatti, il primissimo autore a cui Cristina Fabris si è ispirata agli inizi della sua storia professionale, sebbene non sia stata la sua unica fonte.
«Ho iniziato le mie letture adulte con lui, poi ho apprezzato e amato la linea morbida e la sensualità delle donne di Manara, mi sono concentrata sulla carnalità di Serpieri e sull'eleganza formale della linea chiara di Rotundo (uno dei miei professori della Scuola Romana del Fumetto) e poi anche su Magnus, Baldazzini, Frollo, Liberatore, Eric Stanton, Varenne, Pichard. Più in generale, mi piacciono molto i disegnatori che rappresentano quella che io chiamo "la poesia in forma liquida" (la china, intendo). Mi riferisco a Nicola Mari, Bonazzi, Corrado Roi, alla bravura disarmante di Carlo Ambrosini, agli acquerelli di Gipi, Moebius, Guido Buzzelli, Jeff Smith, i fratelli Hernandez e molti altri».
Ma lo stile di Cristina non è frutto di un'ispirazione dettata soltanto da autori di fumetto. «Tra le mie prime letture ci sono stati Il diavolo in corpo di Raymond Radiguet, L'amante di Lady Chatterley di David Herbert Lawrence, Lolita di Vladimir Nabokov, mentre il primo film scottante è stato Ultimo tango a Parigi. Sul fronte artistico, invece, mi piacciono molto il periodo Liberty, l'Art Decò, Ertè, Mucha, Rops. Credo che un po' tutta l'arte a partire dal Masaccio in poi mi abbia dato qualcosa».
Ci riconduce quindi ai suoi esordi, nel '98, all'insegna dell'autoproduzione.
«Come autrice di fanzine ho partecipato a tutte le fiere più importanti: Lucca Comics, Expocartoon, Romics, Torino Comics, Napoli Comics. Mi scrivevo le storie, le disegnavo, le fotocopiavo, le spillavo e le vendevo colorando a mano ogni singola copertina! Di volta in volta prendevo sempre più fiducia nel mio lavoro, finché nel 2002 mi sono presentata alla Coniglio Editore. E con loro ho iniziato a pubblicare da professionista».
Affermarsi come disegnatrice in un mondo tipicamente maschile, in realtà, non è stato semplice. «Da sempre il campo dell'eros è associato a fumettisti maschi», sottolinea. Eppure le donne hanno un atout nel trattare l'argomento eros… «Abbiamo un punto di vista differente, un coinvolgimento prima di testa poi di pancia. Odori, colori, sfumature di voce che non sempre l'altro sesso riesce a cogliere. Anche se magari poi ci riveliamo più "audaci" degli uomini!».
Per i fumettisti funziona come per gli scrittori: personaggi e storie traggono spunto dalla quotidianità e dalla personale creatività. «In genere raccolgo stimoli dalla vita di tutti i giorni, dai racconti che mi fanno le amiche, da film e dai libri letti. Ma soprattutto dalle fantasie che ho in testa», rivela Fabris.
Il risultato si traduce in disegni molto sensuali, raffinati, eleganti. Dove l'aspetto estetico e la cura dei dettagli sono elementi imprescindibili. «Pensa se in una storia di bongage o BDSM non mi prendessi cura dei particolari! Chi legge sa determinate cose e se non sono convincente a partire dai dettagli e dall'aspetto estetico non è convincente il fumetto».
Ma com'è l'attuale panorama italiano del fumetto erotico? «Certamente è cambiato il mezzo di fruizione (tablet, ipad, kindle, iphone), per cui a partire dagli editori per poi arrivare a noi disegnatori, è cambiato il modo di porre il lavoro. Resta ancora un genere di nicchia, che comprende però anche un discreto pubblico femminile, altrimenti non si spiegherebbe il successo di 50 sfumature di grigio, sebbene si tratti di un libro e non di un fumetto. Credo, tuttavia, che per le donne sia un po' più difficile ammettere di possedere fumetti di Serpieri o Crepax. Cito loro perché a mio avviso sono autori forti, dove non c'è soltanto erotismo ma anche molto sesso».
Di certo, il fumetto erotico rappresenta un genere di lettura speciale, con una marcia in più: l'immediatezza dell'immagine. «L'aspetto più difficile di questo lavoro è quello di riuscire a creare una storia credibile, partendo da una sceneggiatura. È facile pensare infatti che il sesso basti di per sé a raccontare, ma non è così: l'obiettivo dei fumettisti è sforzarsi di capire il gusto del lettore. E la vera sfida è riuscire a coinvolgerlo».
Qualcosa che Cristina Fabris, del resto, attraverso i suoi lavori ha più volte dimostrato di saper fare.
(Pubblicato su Glamour.it, 2014. Photo courtesy of Cristina Fabris)
lunedì 5 gennaio 2015
Non il solito sesso "vaniglia"
Workshop per conoscere tecniche e sensazioni del bondage giapponese. Rassegne cinematografiche che indagano la psicologia delle relazioni affettive, inclusa quella sadomaso. Studi e pubblicazioni sulle nuove dinamiche della trasgressione di coppia. Il mondo dell'eros estremo è una realtà sempre meno misteriosa. In Italia, si stimano circa quattro milioni di praticanti di BDSM e un sorprendente trend di crescita nelle vendite di accessori fetish. Protagonista nelle fantasie erotiche femminili, la sessualità alternativa stimola l'interesse per una ragione ben precisa: il desiderio di esplorare nuovi modi di vivere e condividere il piacere
A qualcuno piace caldo. Molto caldo. A qualcuno il sesso piace sperimentarlo nelle sue varie - soprattutto vere - sfumature. Trasgressioni inedite, preliminari arditi, sensazioni per palati forti. A qualcuno piace esplorare il complicato - ma evidentemente intrigante - mondo della sessualità alternativa. Fatta di bondage, giochi di ruolo, BDSM (acronimo di Bondage e Dominazione Sadomaso).Quel genere di pratiche, insomma, che il controverso scrittore canadese Pat Califia ha definito "l'alta tecnologia del sesso" e che persino un illustrissimo della letteratura come James Joyce condivideva con la storica amante Nora Barnacle, alla quale destinava esplicite lettere erotiche (Le vite segrete dei grandi scrittori, Electa).
«Stando a una serie di recenti studi scientifici condotti sulla popolazione Occidentale, 1 coppia su 10 (sessualmente attive) pratica giochi in stile BDSM» spiega, a questo riguardo, lo psichiatra e sessuologo Alberto Caputo, presidente dell'IES, l'Istituto di Evoluzione Sessuale di Milano.«A questo dato si affianca un incremento nell'uso di accessori e strumenti fetish che, negli ultimi 5 anni, hanno visto aumentare le vendite del 500%». Complice, probabilmente, una crescente attrazione per l'estetica fetish come hanno dimostrato sulle passerelle le proposte di stilisti e designer, ma non solo. «Nella società attuale esiste tutto un mondo di interessi di tipo esploratorio nei confronti di pratiche sessuali che sono state "depatologizzate", e che si trovano all'interno di una dimensione che va da un livello soft a uno più hard», precisa Caputo.
E c'è di più. Nel regno dell'immaginario erotico femminile, la fantasia di dominazione/sottomissione appare particolarmente diffusa. Da un'analisi condotta qualche anno fa su 20 studi e pubblicata su Psychology Today emergono infatti liaison particolari con l'immaginario erotico delle donne occidentali più emancipate e che ricoprono ruoli di rilievo. Dal 31% al 57% dei casi, nelle loro fantasie compaiono giochi di sottomissione. Un dato che sul fronte psicologico è stato altresì interpretato come un volersi "spogliare" nell'intimità della propria carica professionale, lasciando da parte quella continua ricerca della parità dei ruoli che, probabilmente, ha senso soltanto in certi casi e certi ambiti (fonte: Newsweek).
In Italia non esistono stime ufficiali, ma analizzando le percentuali di praticanti di BDSM riscontrate in sondaggi e studi compiuti negli ultimi 15 anni in Occidente, e rapportandole agli ultimi dati Istat, emergerebbe il dato di quattro milioni di persone dedite alla pratiche del BDSM. Di certo, rispetto al passato, sul fronte della sessualità sembra esservi più curiosità verso tecniche, modalità, sensazioni "estreme" dopo i casi editoriali come la popolarissima trilogia delle "50 sfumature" e il conseguente proliferare di produzioni letterarie sul genere.
«L'interesse c'è, cresce ed è soprattutto trasversale», afferma Andrea de La Quarta Corda, violinista, esperto in educazione sessuale FISS e fondatore dell'associazione fiorentina che organizza corsi di Shibari, il bondage giapponese (il 18 maggio a Firenze lo Shibari Day e il 23 settembre workshop base e intermedio a Udine). «Ai miei corsi partecipano persone provenienti da tutt'Italia che vogliono imparare gli aspetti tecnici ed emozionali della legatura. Hanno un'età che varia dai 25 ai 50 anni, sono etero e omosex, professionisti e studenti. La cosa che noto, in tutti questi casi, è che c'è un interesse "sano" da parte di coppie con un certo affiatamento, a dispetto di quello che spesso presentano i media, e che non ha nulla a che vedere con la perversione».
Una chiara analisi la offre lo psichiatra Carlo Rosso, docente di Psicologia Clinica e Psicopatologia Sessuale all'Università di Torino e autore di Perversi e Felici, saggio sul sesso e la trasgressione nella vita delle coppie. "La sessualità consentita si muove su un doppio binario: sesso normale (con il partner, due corpi e niente fronzoli) e sesso trasgressivo (tutto ciò che non è considerato normale, inclusi i comportamenti ritenuti perversi). Per essere più espliciti, nel calderone del sesso trasgressivo rientrano tutte le diverse espressioni della sessualità feticista e sadomasochistica (giochi di sottomissione, scambio di coppia, sesso in luoghi pubblici, frequentazione di club privé, sesso con gli sconosciuti, sesso virtuale, ecc.).Viviamo in un'epoca curiosa in cui la sessualità trasgressiva (un tempo confusa e condannata come perversa) è accettata come possibile e diversa espressione della sessualità normale".
Talmente "normale" da non suscitare nemmeno troppo scalpore il video di Tied Tongue, ultimo singolo di Miley Cyrus, nel quale la cantante "ad alto tasso di trasgressività" appare impegnata a giocare con corde e nastri neri, in un chiaro riferimento al bondage.
«Da non dimenticare è che nello shibari, la visione giapponese del bondage, spesso "edulcorata" in Occidente, ci sono controllo e abbandono ed è una pratica legata al BDSM» tende a precisare il fondatore de La Quarta Corda. «Il bondage è fatto di controllo, di dominazione, di sottomissione, di esposizione, di sensazioni forti, di "piacevoli scomodità". Ognuno può trovare la sua via, più o meno colorata da BDSM. In genere, dico che è come mangiare gli spaghetti al peperoncino: c'è chi li preferisce appena piccanti e chi invece tanto forti da lacrimare, ma mangiarli senza peperoncino non avrebbe ovviamente senso! In fondo, anche il sesso "tradizionale" non è solo bacini e carezze…».
Più che di perversioni pericolose, quindi, si potrebbe parlare di "strategie creative per stare insieme in modo passionale".
Il bondage «è un viaggio che si intraprende a due», aggiunge infatti Andrea. «Fondamentale è imparare l'aspetto tecnico, ma anche apprendere a lasciarsi andare: percepire il contenimento attraverso le corde come un "abbraccio". Non tanto come una "restrizione", quindi, ma come un modo per abbandonarsi, sentendosi sostenuti».
Il nocciolo dello shibari è la comunicazione interpersonale. «Le corde tese producono intimità ed entrambi i partner possono trarne piacere in modo diverso. Le corde sono lo strumento attraverso cui si crea un'unione particolare tra chi lega e chi è legato. Chi lega "guida", chi è legato risponde attraverso il linguaggio del corpo: ogni centimetro di corda è potenzialmente un mezzo per dare emozioni attraverso i cinque sensi. Nei miei corsi si impara a fare una legatura e a usarla come mezzo di comunicazione, anche per stimolare una sensazione. In una coppia che si limita a vivere una sessualità "mordi e fuggi", questa pratica può servire per riappropriarsi di fiducia e sensorialità ».
Il sempre meno misterioso mondo delle relazioni sadomaso sarà esplorato anche in occasione della Rassegna Cinematografica dedicata alle problematiche affettive "Così vicini, così lontani", in programma in queste settimane al teatro Franco Parenti di Milano. Nell'incontro del 5 giugno si prenderà spunto dal film di Steven Shainberg, Secretary, per discutere sul tema con il giornalista e scrittore Ayzad, divulgatore di sessualità alternative e autore de La Padrona, autobiografia di una delle più celebri dominatrici professioniste in Italia, nonché del bestseller BDSM - Guida per esploratori dell'erotismo estremo, in uscita a Giugno, per Lit Edizioni, in una terza edizione aggiornata.
(Pubblicato su Glamour.it, 2014 - Photo courtesy of La Quarta Corda by Lightmotion, Model Arinel)
Etichette:
BDSM,
bondage,
feticismo,
fetish,
Intervista,
Interviste,
libri,
ricerche,
sesso estremo,
sessuologia,
shibari,
workshop
domenica 4 gennaio 2015
Lelo, piacere deluxe
Ha rivoluzionato il mercato dei sex toys trasformando la percezione dell'aspetto, della sensazione e della funzione dei massaggiatori personali. Con 7 milioni di prodotti venduti nel mondo (e un trend di crescita del 200 per cento) l'azienda svedese si è conquistata una posizione di leadership nell'industria degli accessori per la vita intima, complici serial tv e romanzi erotici best seller. Gli articoli più richiesti? Quelli per il piacere di coppia. Ma c'è anche una new entry che apre nuovi scenari in un campo poco esplorato per gli accessori sensuali: quello del sesso orale
In principio fu la lingerie. Velata, stringata, in pizzo, con coulotte, giarrettiere, bustier, sempre e comunque ad alto grado di sex appeal. Successivamente, nell'ottica di trovare nuovi detonatori dell'erotismo di coppia, venne l'epoca dei travestimenti da boudoir, quei giochi di ruolo su cui i giapponesi hanno saputo fondare, negli anni, un vero e proprio impero economico (i sofisticatissimi e intriganti sex club giapponesi, dove si pratica il play role, contribuiscono a rendere l'industria del sesso la seconda del Paese per volume d'affari dopo quella delle automobili).
Più di recente è arrivata l'industria dei sex toys, quella che ha decretato la svolta tecnologica del benessere sessuale di coppia: da semplici accessori ludico-erotici si è passati a veri e propri "strumenti" di piacere, progettati e studiati al fine di migliorare la sfera intima, agevolare chi non vive una sessualità pienamente appagante, affiancare le coppie con un eros un po' assopito ma curiose di sperimentare nuove vie del piacere.
Con 2 milioni di accessori erotici venduti nel 2013, 25.000 punti vendita che distribuiscono i suoi prodotti, 462 impiegati in 9 uffici nel mondo e una percentuale di crescita annua del 200 per cento, la svedese Lelo è uno dei brand di design leader a livello mondiale nella progettazione e produzione di accessori per la vita intima. La stessa Durex ha fatto ricorso ai suoi designer nell'ottica di ampliamento della propria offerta di massaggiatori e prodotti per la sfera intima, mentre il Congresso di Ostetrici e Ginecologi Americani ha introdotto i suoi accessori al museo Ralph W. Hale di Washingthon D.C.
Senza contare, poi, gli Awards conferiti ai prodotti di punta dal novembre 2011 a oggi, l'ultimo dei quali lo scorso mese di gennaio al 2014 XBiz Awards, dove Tara™ ha ricevuto il premio dell'anno per la Linea/Toys di Lusso.
Dal 2003, anno in cui è stata fondata a Stoccolma dall'ingegnere Filip Sedic e dai designer Carl Magnusson ed Eric Kalén, Lelo ha saputo trasformare la percezione dell'aspetto, della sensazione e della funzione dei massaggiatori personali, facendo leva, principalmente su tre caratteristichei: design, lusso, qualità. «Questi tre elementi fondamentali significano tutto per noi, plasmano ogni cosa che facciamo. Lo si può constatare in ciascuno dei nostri prodotti», sottolinea Steve Thompson, global marketing manager dell'azienda.
Ma come nascono questi sex toys?
«Ogni prodotto viene da un'idea ben precisa, da un flash d'ispirazione di uno dei nostri designer o da una particolare richiesta dei clienti che cattura il nostro interesse. Per esempio, nel disegnare il nuovissimo massaggiatore Ora™, abbiamo affidato a ingegneri e designer il compito di realizzare un oggetto capace di ricreare lo stesso piacere che le donne provano con il sesso orale. Non avendo nessun precedente a cui poter far riferimento, il team ha proposto una serie di varianti che nessuno aveva mai visto prima. Abbiamo quindi realizzato le versioni Beta dei più promettenti, fornendoli a un gruppo di tester volontari, e poi modellato e rimodellato il design fino a ottenere l'oggetto perfetto. Nasce così la maggior parte dei prodotti Lelo che arrivano nelle mani dei consumatori».
Cos'è il piacere per Lelo?
«Crediamo fermamente che il piacere sia un fatto prettamente soggettivo. È un aspetto di grande valore nella vita di ciascuno e facciamo del nostro meglio per incoraggiare le persone a viverlo con gioia».
C'è un interesse crescente, oggi, verso gli accessori erotici e i prodotti per adulti?
«In linea di massima, la richiesta sul fronte del piacere c'è sempre stata e ci sarà sempre. Tuttavia sta aumentando ora come non mai.
Ciò che sta guidando questa crescita, e continuerà a guidarla ancora per lungo tempo, è una molto più diffusa accettazione della sensualità e della sua espressione. Non c'è nulla di disonorevole nel desiderare il piacere, e sempre più persone se ne stanno rendendo conto. Questa tendenza sta spezzando i tabù legati ai prodotti per adulti che fino a qualche anno fa sembravano passati di moda, ed è stata possibile anche grazie a certi prodotti della cultura pop, come Sex and The City o 50 Sfumature di Grigio».
Cosa chiedono o desiderano i clienti al fine di avere una una buona vita sessuale?
«Nel 2014 uomini e donne chiedono oggetti per l'intimità che possano usare insieme, affinché ogni partner possa essere soddisfatto allo stesso tempo. Non per nulla, il segmento del mercato per massaggiatori dedicati alla coppia (con IDA™ e Tiani™) è esploso negli ultimi due anni, per la semplice ragione che questi articoli favoriscono una più profonda relazione fra amanti.
Il nostro recente Lelo Global Sex Survey, lo studio sulle abitudini sessuali mondiali, ha rivelato che il 78% delle donne non raggiunge ancora l'orgasmo senza la stimolazione clitoridea diretta. Ma con l'aiuto dei toys dedicati alla coppia sia gli uomini che le donne possono raggiungerlo insieme. Questa guida a una maggiore intimità può spiegare le coppie può spiegare perché le coppie hanno superato i single, tra le categorie che fanno maggiormente uso di sex toys».
Dov'è rivolta la ricerca Lelo in questo momento?
«La direzione più promettente è appunto quella del piacere di coppia, pensiamo quindi a come rendere l'intimità a due un'esperienza ancora più entusiasmante. Abbiamo molti prodotti a questo proposito, ma sul fronte della sensualità c'è un'area ancora da esplorare a pieno».
La sessualità sta cambiando in Italia e in altri Paesi?
«La sessualità umana non sta cambiando, ma fortunatamente lo sta facendo il modo in cui gli individui si rapportano a essa. Seppur lentamente, le società si stanno rendendo conto che gli esseri umani sono creature sessuali, lo sono sempre state, e che la sessualità assume molte forme. In questo caso, come in molti altri, cambiare è un bene».
(Pubblicato su Glamour.it, 2014 - Photo courtesy of Lelo)
Iscriviti a:
Post (Atom)